Von der Leyen cambia nome a ReArm Eu: nella neolingua della Ue la spesa in armi diventa “prontezza”
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Dopo un danno di immagine, insegna ogni manuale di marketing, conviene rinfrescare il volto del marchio. Magari cambiandogli nome. Ursula von der Leyen pare convinta che basti una modifica linguistica anche per rendere più accettabile il piano di riarmo che ha presentato ufficialmente più di due settimane fa. Giovedì sera, dopo il Consiglio europeo, la “madre” del progetto che punta a gonfiare la spesa europea nel settore della difesa, ha ufficializzato che “il concetto” di riarmo nel frattempo “è cresciuto o maturato in Readiness 2030“, ovvero “prontezza” di fronte alle minacce esterne. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda sulla possibilità che il nome ReArm Europe venga modificato come chiedono Spagna e Italia. "Il Libro Bianco sulla difesa ha un nome che dice tutto, 'Prontezza 2030'". (il Giornale)
«La base della discussione di oggi era la presentazione del White Paper, che ha un nome che dice tutto e comprende un concetto più ampio Readiness 2030. Ovviamente, non c'è solo il finanziamento che include oltre, alla clausola di salvaguardia nazionale, anche l'elemento della sicurezza. (Corriere TV)
L’obiettivo è sviluppare in cinque anni un’industria della difesa continentale più autonoma, colmando le carenze degli arsenali europei in vista del progressivo disimpegno degli Stati Uniti e di un’eventuale aggressione russa. (Corriere della Sera)
“Abbiamo liberato il potere del bilancio Ue in modo tale che chi lo vuole può flessibilizzare il fondo di coesione per gli investimenti nella difesa.” Così la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen durante il suo intervento alla conferenza stampa finale del Consiglio Europeo (Corriere TV)
È chiaro che i riarmisti europei vogliono che la guerra continui e non ci vengano a dire che lo fanno per una pace giusta (Il Fatto Quotidiano)
Da tre anni a questa parte gran parte della stampa occidentale, fra cui anche questo giornale, sbertuccia a ragione Vladimir Putin per il funambolico estro con cui ha battezzato la guerra in Ucraina "operazione militare speciale". (L'HuffPost)