Balneari, Salvini vuole il decreto Indennizzi entro fine marzo
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Le concessioni demaniali marittime continuano a essere una grana irrisolta tra Roma e Bruxelles. Mentre la stagione estiva dovrebbe già essere in fase di progettazione, i balneari si ritrovano ancora una volta senza certezze. Al centro della questione c'è la direttiva Bolkestein, con i bandi da avviare entro il 2027, e soprattutto il nodo degli indennizzi per chi sarà costretto a lasciare. Salvini promette un decreto entro fine marzo. (QuiFinanza)
La notizia riportata su altre testate
In queste settimane il pallino è in mano al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: come assicurato alla platea degli “Stati generali del turismo balneare” organizzati, ad inizio marzo, dal Sindacato Italiano Balneari, il decreto attuativo della legge Salva-infrazioni, quello che cioè definisce le modalità degli indennizzi da rilasciare una volta passata di mano la concessione, sarà pronto entro la fine del mese, in modo da garantire una condotta uniforme alle amministrazioni interessate a promuovere le gare. (quotidianodipuglia.it)
Premessa La disciplina delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative è stata oggetto, nel tempo di numerosi interventi normativi ed ha registrato il formarsi di un copioso orientamento giurisprudenziale, sia quanto alla durata delle stesse, sia quanto alle modalità di affidamento1. (Diritto Bancario)
Abbiamo chiesto al ministro di emanare o un decreto indennizzi che tuteli gli investimenti fatti dalle imprese balneari". "Consideriamo inaccettabile la proposta dell’Unione Eruopea, che vuole mandarci a casa non solo senza indennizzi ma neppure una mancia. (il Resto del Carlino)
Liguria. "L'incertezza normativa e la conseguente scadenza delle concessioni demaniali hanno, di fatto, impedito gli investimenti delle imprese balneari" Lo ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio, oggi a Roma, dopo l'incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. (IVG.it)
Se da un lato un’eccessiva frammentazione potrebbe penalizzare gli investitori con una visione di sviluppo a lungo termine, dall’altro l’accorpamento di più lotti in concessioni più grandi rischia di escludere le realtà locali, limitando la concorrenza e la diversificazione dell’offerta turistica. (Appalti e Contratti)
Tradotto: confidano nella buona volontà del ministro Salvini, deciso «a lavorare con i balneari perché ci siano degli indennizzi per chi smetterà di fare la propria attività e un trattamento giusto ed equilibrato per chi entra e chi va avanti a fare il suo lavoro», ma temono che ad imporsi sarà l’interpretazione stringente dell’Unione Europea. (corriereadriatico.it)