OMBRELLONI Balneari, la sfida degli indennizzi: l’UE frena, il governo accelera

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StatoQuotidiano.it INTERNO

Balneari, nodo indennizzi. L’Ue avverte sui costi ed è corsa contro il tempo Fonte Immagine: adnkronos MANFREDONIA (FOGGIA) – A due anni dalla scadenza dei bandi per le concessioni demaniali marittime, il settore balneare italiano si trova in una situazione di stallo normativo. Mentre la stagione estiva si avvicina, il governo corre contro il tempo per definire le regole sugli indennizzi destinati ai gestori uscenti. (StatoQuotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

Le concessioni demaniali marittime continuano a essere una grana irrisolta tra Roma e Bruxelles. Salvini promette un decreto entro fine marzo. (QuiFinanza)

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere osservazioni, indicazioni e proposte utili alla definizione delle esigenze di servizio pubblico nei collegamenti marittimi da, per e tra le isole maggiori. (SARdies.it)

L’incontro ha avuto l’obiettivo di esaminare le proposte emerse durante la consultazione, prendendo in considerazione le osservazioni della Commissione Ue. Tra i partecipanti al tavolo anche i rappresentanti romagnoli, tra cui Mauro Vanni e Diego Casadei. (GiornaleSM)

La sala convegni del Centro Sgr di Rimini ha ospitato un incontro un convegno che ha acceso i riflettori sulle ultime novità in materia di concessini e sono stati tanti i napoletani, gestori di stabilimenti e imprenditori che gravitano nell’indotto ad aver preso aprte all’incontro dove magistrati del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti si sono confrontati con esperti del settore, tra cui Tiziano Ugoccioni, avvocato amministrativista, consulente di associazioni balneari e amministrazioni. (ROMA on line)

Ancora non è arrivata la bella stagione, ma le spiagge italiane sono sempre più calde. Il calore ovviamente non lo sentono i turisti, ma i proprietari degli stabilimenti balneari si. (il Resto del Carlino)

Se da un lato un’eccessiva frammentazione potrebbe penalizzare gli investitori con una visione di sviluppo a lungo termine, dall’altro l’accorpamento di più lotti in concessioni più grandi rischia di escludere le realtà locali, limitando la concorrenza e la diversificazione dell’offerta turistica. (Appalti e Contratti)