Balneari in rivolta: "No a indennizzi irrisori, il governo non ceda all’Ue"
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"Consideriamo inaccettabile la proposta dell’Unione Eruopea, che vuole mandarci a casa non solo senza indennizzi ma neppure una mancia. Abbiamo chiesto al ministro di emanare o un decreto indennizzi che tuteli gli investimenti fatti dalle imprese balneari". Così il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni, di ritorno dal Mit a Roma per il secondo incontro del Tavolo consultivo sulle concessioni demaniali con Matteo Salvini (il Resto del Carlino)
Su altre fonti
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere osservazioni, indicazioni e proposte utili alla definizione delle esigenze di servizio pubblico nei collegamenti marittimi da, per e tra le isole maggiori. (SARdies.it)
Si è tenuto il 20 marzo a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il secondo confronto con il ministro Matteo Salvini del Tavolo consultivo in materia di concessioni demaniali marittime sulla bozza del Decreto interministeriale sugli indennizzi ai concessionari uscenti. (Confartigianato)
L’incontro ha avuto l’obiettivo di esaminare le proposte emerse durante la consultazione, prendendo in considerazione le osservazioni della Commissione Ue. Tra i partecipanti al tavolo anche i rappresentanti romagnoli, tra cui Mauro Vanni e Diego Casadei. (GiornaleSM)
Si trattava del secondo appuntamento, dopo quello dell’11 marzo, per aggiornarsi sull’esito delle richieste dei concessionari. È quanto è emerso ieri nel corso dell’incontro fra il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini e i rappresentanti delle associazioni di categoria dei balneari. (Mondo Balneare)
Mentre la stagione estiva dovrebbe già essere in fase di progettazione, i balneari si ritrovano ancora una volta senza certezze. Le concessioni demaniali marittime continuano a essere una grana irrisolta tra Roma e Bruxelles. (QuiFinanza)
L’assegnazione delle nuove concessioni demaniali marittime secondo le regole contenute nel Decreto-Legge 131/2024 solleva un tema cruciale: la dimensione delle concessioni da mettere a gara. Se da un lato un’eccessiva frammentazione potrebbe penalizzare gli investitori con una visione di sviluppo a lungo termine, dall’altro l’accorpamento di più lotti in concessioni più grandi rischia di escludere le realtà locali, limitando la concorrenza e la diversificazione dell’offerta turistica. (Appalti e Contratti)