La rivincita dei «bulli del petrolio»
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Bentrovati,il fatto non è accaduto nel Global South, ma nel Nord Dakota dell'era Trump. Quindi, in teoria, non ne dovremmo scrivere qui. Eppure la durissima sentenza emessa ieri negli Stati Uniti riguarda, e minaccia, la tutela di una popolazione fragile, i nativi d'America - quel "Sud" sempre presente all'interno del nostro ricco "Nord" - e un principio che è alla base della democrazia: la libertà di parola e di espressione. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Le decisioni in materia di difesa prese dal Consiglio europeo ieri a Bruxelles. La sentenza di un tribunale del Nord Dakota che condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari per il sostegno alle battaglie dei nativi americani contro la costruzione di un oleodotto su parte della loro riserva. (Corriere della Sera)
Una giuria del North Dakota ha riconosciuto a una compagnia petroliferia del Texas un risarcimento record di 340 milioni di dollari, ritenendo Energy Transfer danneggiata e diffamata da Greenpeace per il suo ruolo svolto nelle p… Ma di soldi. (la Repubblica)
Una giuria del Dakota del Nord ha condannato Greenpeace al pagamento di centinaia di milioni di dollari di danni, a una società di oleodotti, in relazione alle proteste contro l’oleodotto Dakota Access Pipeline che si sono tenute quasi 10 anni fa. (il manifesto)
La condanna pecuniaria è ben più alta della richiesta iniziale della compagnia: 300 milioni di dollari. (la Repubblica)
Un colpo apparentemente fatale è stato sferrato alla… “Questa sentenza rischia di mettere in ginocchio Greenpeace negli Stati Uniti, ma noi non siamo in bancarotta. (L'HuffPost)
Il caso riguardava il coinvolgimento di Greenpeace nelle contestazioni della tribù Sioux di Standing (Secolo d'Italia)