È giusto vietare i cortei pro-Pal?, auto elettrica esplode e Temptation Island: quindi, oggi...

È giusto vietare i cortei pro-Pal?, auto elettrica esplode e Temptation Island: quindi, oggi...
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale ESTERI

La differenza tra i missili lanciati ad aprile dall’Iran verso Israele e la pioggia di razzi di ieri sta tutta nelle informazioni che Teheran ha dato (o non dato) agli Stati Uniti. O meglio: le tempistiche. Ad aprile fu una sorta di show mediatico: l’Ayatollah avvertì gli Usa, che coordinarono con Israele e la Giordania la risposta allo storico (mai successo prima) attacco missilistico. Stavolta è andata diversamente: l’Iran ha agito più o meno di sorpresa, o meglio con un minimo preavviso. (il Giornale)

Su altri giornali

Nella tarda serata, ora italiana, di martedì 1 ottobre è arrivata la subitanea rappresaglia iraniana per l'avvio dell'operazione terrestre israeliana in Libano: un attacco missilistico di ritorsione che, nello spazio di circa due ore e mezza, ha bucato più volte lo scudo missilistico di Tel Aviv. (Inside Over)

L’Iran ha dichiarato “lo stato di guerra” contro Israele e contro chiunque dovesse sostenere Netanyahu. Dopo la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a opera di Israele, la tensione in Medio Oriente si è innalzata gravemente. (Radio Radio)

Ma forse sarebbe stato inutile: la potenza di quelle esplosioni avrebbe cancellato qualsiasi rifugio. Qualsiasi». (Vatican News - Italiano)

Israele-Iran, contrattacco pronto: ecco il piano di Tel Aviv. Stop degli Usa: no raid su siti atomici

“Chiunque ci attacchi noi l’attaccheremo”. 5 (Fanpage.it)

L'attacco missilistico lanciato dall'Iran contro Israele nella notte tra martedì 1 ottobre e mercoledì 2 come ritorsione per l'imminente invasione via terra del Libano, ha fatto tremare oltre alla terra, anche i mercati petroliferi globali, con il prezzo del greggio che ha registrato un'impennata significativa. (WIRED Italia)

Biden pone una condizione su tutte alla risposta di Israele dopo il diluvio di missili iraniani: «Non attaccate i siti nucleari». Si può riassumere con un banale “se tu attacchi me, io attacco te” di cui non si vede la fine, se non drammatica. (ilmessaggero.it)