L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre

L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre
La Stampa INTERNO

L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre La scommessa è che l’establishment sia costretto a dialogare per varare la Commissione. Il voto di FdI potrebbe essere decisivo: un elemento di forza per avere un portafoglio di peso Giovanni Orsina (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non si può far finta che niente sia successo nelle urne e non si può escludere uno dei soci fondatori dell’Unione Europea, qual è l’Italia; tanto più ora che frana l’asse franco-tedesco su cui ha retto per anni il consorzio europeo. (Marcello Veneziani)

In fondo, oggi, sono gli unici due in Italia che sembrano capirci qualcosa di politica e se son gigli fioriranno. (ravennanotizie.it)

La difficoltà oggettiva in cui … (Il Fatto Quotidiano)

La strategia di Giorgia

Non stupisce l’atteggiamento isterico e incoerente delle opposizioni – e del Pd in particolare – nei confronti della decisione di Giorgia Meloni di dire un «no» di sostanza, nel metodo e nel merito, al “caminetto esclusivo” che ha deciso i top jobs europei prima ancora di sedersi nel Consiglio europeo. (Secolo d'Italia)

Tornano le “richieste” a Giorgia Meloni per essere “più antifascista”. Torna insomma il cattivo littorio eterno, come da tradizione sinistra. (Il Primato Nazionale)

Entrarci non è per lei tigna personale, ma nazionale. La questione dell'appartenenza partitica e delle relative alleanze sparisce dinanzi all'evidenza di un bene più grande. (il Giornale)