Il Congresso Usa va ai Maga, ora i repubblicani hanno il controllo totale delle stanze del potere
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NEW YORK — La "red wave”, l’onda rossa repubblicana arriva sulla collina di Capitol Hill, dove il 6 gennaio 2021 la democrazia americana aveva rischiato il collasso. Questa volta con tutti i crismi istituzionali, conquistando nelle urne la maggioranza al Senato e lottando, in diversi testa a testa, per mantenere anche quella della Camera. La presa politica del Congresso era iniziata nella tard… (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
È lo stato del Vermont che ha scelto in massa perché Bernie Sanders fosse rieletto per un quarto mandato di sei anni. Nel mare rosso-blu dei seggi assegnati al Senato degli Stati Uniti (non tutti votavano), c’è un piccolo puntino color oro. (Il Fatto Quotidiano)
I democratici arrivati alle elezioni con 51 seggi contro 49 erano consapevoli di avere poche chance di poter mantenere il vantaggio. Speravano in un miracolo in Texas e Florida che non c’è stato, perché rispettivamente il senatore Ted Cruz è stato rieletto per il terzo mandato e Rick Scott ha mantenuto la poltrona battendo Debbie Mucarsel-Powell. (ilmessaggero.it)
I repubblicani erano favoriti per la conquista della maggioranza in aula; ora si tratta solo di vedere quanto sarà grande questa maggioranza. Alla fine di martedì, i Democratici stavano ancora difendendo i seggi in altri cinque Stati in cui il Presidente Biden ha vinto per meno di 3 punti percentuali: Arizona, Nevada, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin – scrive il WSJ. (Economy Magazine)
Leggi tutta la notizia I repubblicani conquistano il Senato americano e si avviano a mantenere il controllo della Camera spianando la strada a Donald Trump per... (Virgilio)
Oltre al presidente, negli Usa si vota anche per il Senato, dove i Repubblicani hanno ufficialmente riconquistato la maggioranza dopo quattro anni di opposizione, dopo avere strappato seggi ai Democratici in Ohio e West Virginia e arginato gli attacchi in Florida e Texas. (LAPRESSE)
Gli Stati Uniti hanno sempre rivendicato il loro ruolo di “culla della democrazia”, al punto da tentare, a suon di guerre poi rivelatesi fallimentari, di esportarla nel resto del mondo. Un primato su cui sono stati versati fiumi di inchiostro, ma che ora, con la schiacciante vittoria di Donald Trump, sembra vacillare. (LA NOTIZIA)