«Io propio avvolte non capisco»
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Se vi direi che un terzo degli italiani oggi non riesca a comprendere un testo complesso, state tranquilli, avete ragione, non è italiano il mio, il titolo e i verbi sono sbagliati, ma è quello che potrebbe essere il nostro lessico fra qualche anno. Due notizie: la prima riguarda un nuovo rapporto dell'Ocse sull'analfabetismo funzionale che fotografa una situazione allarmante per il nostro paese, che si posiziona negli ultimi posti tra le 31 nazioni analizzate per capacità di lettura, calcolo matematico e risoluzione dei problemi nella popolazione adulta tra i 16 e i 65 anni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Se ne è parlato anche su altre testate
Questo dato ci pone tra i peggiori in Europa, superati solo da nazioni come Polonia, Portogallo e Cile. Più del 35% degli adulti nel nostro Paese si colloca ai livelli più bassi di competenze di lettura e matematica, mostrando difficoltà persino nella comprensione di testi semplici o nell’esecuzione di calcoli basilari. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il capitalismo italiano… Il nostro è un Paese fermo dagli anni Settanta dello scorso millennio (e chi sta fermo arretra) e la sua “intelligenza sociale” avrebbe dovuto invece miracolosamente crescere? La classe politica non è riuscita a condurre in porto nessuna delle riforme amministrative e istituzionali che tutti ritenevano necessarie dopo la catastrofe Tangentopoli. (La Stampa)
L’indagine sulle competenze degli adulti condotta dall’OCSE condanna ancora una volta gli italiani, descrivendoli come analfabeti funzionali, perciò incapaci di comprendere un testo scritto, e con gravi carenze nella risoluzione di problemi, mostrandosi manchevoli anche in capacità matematiche e logiche. (Panorama)
Categorie: di Redazione , scritto il 14/12/2024Categorie: Attualità Secondo l’indagine sulle competenze degli adulti 2023 dell’OCSE, l’Italia è agli ultimi posti tra i paesi membri dell’organizzazione in tutte le classifiche: capacità di comprensione del testo, calcolo, risoluzione dei problemi. (Finestre sull'Arte)
Perché una società che non sa, non ha più le parole e i numeri per leggere il mondo è una società che non ha futuro, non sa immaginarlo, può averne solo paura. Ha a che fare con il tempo, la questione dell’analfabetismo impietosamente fotografata dai dati Ocse, questo è il primo dato da tenere a mente. (La Stampa)
Stiamo assistendo a una pericolosa dealfabetizzazione degli adulti, quella che già alcuni decenni fa denunciava con preoccupazione il linguista Tullio De Mauro. Questo significa, molto semplicemente, che il 33% degli italiani non è in grado di comprendere un testo più lungo di qualche riga, non sa valutare, usare e farsi coinvolgere dalle riflessioni profonde e dalle problematiche che richiedono tempo di studio e riflessioni prospettiche. (L'HuffPost)