Francia, i socialisti aprono a Macron: pronti a negoziare per un nuovo governo
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Il Partito socialista francese (Ps) apre a Emmanuel Macron in vista della formazione di un nuovo governo a seguito della caduta dell’esecutivo guidato da Michel Barnier . Il segretario del Ps, Olivier Faure, intervistato da Franceinfo, si è detto pronto a discutere con i macroniani e con i Repubblicani sulla base «di concessioni reciproche», per un governo che, a suo modo di vedere, dovrebbe avere un «contratto a tempo determinato». (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Secondo la leader del Rassemblement National, il discorso in tv di Emmanuel Macron ieri sera è stato "pericoloso": "Non può insultare i deputati. (Tiscali Notizie)
"Che nessuno pensi che d'ora in poi avrò le mani legate. A dichiararlo è stata la capogruppo Rn all'Assemblea Nazionale francese, Marine Le Pen, in un'intervista a 'Le Figaro', dopo che ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, nel discorso alla nazione all'indomani del voto di censura contro il governo di Michel Barnier, ha annunciato che la Francia avrà un nuovo premier nei prossimi giorni. (Adnkronos)
PUBBLICITÀ Il partito socialista, che fa parte della coalizione di sinistra Nuovo fronte popolare (Nfp), sembra essere aperto all'idea di lavorare con altri partiti per cercare di superare l'attuale stallo istituzionale. (Euronews Italiano)
Dopo la caduta di Michel Barnier, il presidente cerca una soluzione alla crisi scoppiata nel mezzo dell’approvazione della Finanziaria. La novità è la trattativa aperta con i socialisti, che sono riusciti a bloccare Macron nel progetto di una nomina-lampo con… (la Repubblica)
La crisi politica francese è calata come una bomba sui già precari equilibri dell’Unione Europea. Con effetti che da Parigi rischiano di propagarsi ad altri paesi, Italia in primis, e con l’acutizzarsi del problema di leadership del Vecchio Continente. (Milano Finanza)
Tra i vari tag di questo editoriale, di proposito non ho voluto inserire alcune parole chiave come "tangentopoli", "mani pulite" e "giudici". Ritengo che si debba dire basta a un accostamento che riduce una parte importante della nostra storia come italiani a una cosa che poi si è rivelata essere una falsa rivoluzione. (Il Giornale d'Italia)