Le tre crisi che stringono Parigi
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Nel suo seguitissimo discorso televisivo il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato come un orleanista, cioè come il punto di equilibrio che esclude l’estrema destra e la sinistra. Questo vecchio sogno francese può essere compreso da un lettore italiano con Antonio Gramsci il quale, nei Quaderni del carcere, ha parlato di un «cesarismo senza Cesare», cioè di quel regime che non dispone di una grande personalità «eroica» (è difficile, in Francia, che Macron sia giudicato tale), ma capace di trovare una soluzione a una crisi caratterizzata da un equilibrio tra forze politiche in cui non è esclusa una conclusione catastrofica. (il manifesto)
La notizia riportata su altri giornali
Laure ha inoltre smentito la notizia secondo la quale il presidente gli abbia chiesto come precondizione al Ps di rompere l'alleanza con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. (Teleborsa)
Dopo che il voto di sfiducia ha fatto cadere il governo di Michel Barnier, il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto venerdì a Parigi diversi partiti politici per discutere della formazione di un nuovo governo. (Euronews Italiano)
Il governo presieduto da Michel Barnier è caduto dopo appena tre mesi di vita, grazie a una mozione di sfiducia promossa dalla coalizione delle sinistre del Nouveau front populaire e appoggiata dal Rassemblement national (Rn) di Le Pen-Bardella. (Limes)
All'indomani del suo discorso alla nazione, il presidente francese è partito dai socialisti: pronti a sostenere un governo di larghe intese purché non guidato da un conservatore di destra neogollista. Il governo di «interesse generale» evocato da Macron non è alle viste. (il Giornale)
Piccole scosse in vista di un assestamento, probabilmente precario e al meglio a tempo, dopo il terremoto del voto di sfiducia che ha fatto cadere Barnier. (il manifesto)
Prima della pausa dedicata alla cerimonia in mondovisione della riapertura di Notre Dame, Macron ha ricevuto all’Eliseo le forze politiche: prima i suoi alleati del blocco centrale, poi - ed è la notizia di giornata - i socialisti, quindi a sera inoltrata i Républicains. (ilmessaggero.it)