Francia, i socialisti trattano per il nuovo governo. Stasera la riapertura di Notre-Dame
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Faure, ricevuto ieri dal presidente Macron, si è detto disponibile a ragionare sull'esecutivo post-Barnier. Insorge la sinistra di Mélenchon. Fuori dai giochi Marine Le Pen, che minaccia di votare un'altra mozione di sfiducia. Intanto, Parigi è blindata per l'arrivo di 40 tra capi di Stato e leader mondiali per l'inaugurazione della cattedrale, simbolo della capitale, dopo l'incendio del 2019. Presenti anche Meloni e Mattarella. (Sky Tg24 )
Ne parlano anche altri media
Marine Le Pen nega di aver cambiato atteggiamento dopo la sfiducia da lei votata e che ha provocato la caduta del governo di Michel Barnier. E, in un'intervista a Le Figaro, proclama: "Nessuno pensi che avrò d'ora in poi le mani legate. (Tiscali Notizie)
Il segretario del Ps, Olivier Faure, intervistato da Franceinfo, si è detto pronto a discutere con i macroniani e con i Repubblicani sulla base «di concessioni reciproche», per un governo che, a suo modo di vedere, dovrebbe avere un «contratto a tempo determinato». (Il Sole 24 ORE)
PUBBLICITÀ Dopo che il voto di sfiducia ha fatto cadere il governo di Michel Barnier, il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto venerdì a Parigi diversi partiti politici per discutere della formazione di un nuovo governo. (Euronews Italiano)
Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, evidenziando che le metriche fiscali del paese, che sono più deboli rispetto ai peer della categoria di rating, e i suoi maggiori rischi di politica fiscale sono stati importanti fattori trainanti della revisione a "Negativo" in ottobre delle prospettive sul rating sovrano "AA-" del paese. (LA STAMPA Finanza)
Prima della pausa dedicata alla cerimonia in mondovisione della riapertura di Notre Dame, Macron ha ricevuto all’Eliseo le forze politiche: prima i suoi alleati del blocco centrale, poi - ed è la notizia di giornata - i socialisti, quindi a sera inoltrata i Républicains. (ilmessaggero.it)
Piccole scosse in vista di un assestamento, probabilmente precario e al meglio a tempo, dopo il terremoto del voto di sfiducia che ha fatto cadere Barnier. (il manifesto)