Incidente mortale in porto: colpo di sonno e iperlavoro dietro la tragedia
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"Ero stanco, ho avuto un colpo di sonno a causa dell'iperlavoro". Lo ha detto, tramite il suo avvocato Paolo Scovazzi, il portuale che la notte scorsa guidava la ralla che ha travolto e ucciso in porto il collega Gianni Battista Macciò. "Sono distrutto per quello che è successo - ha aggiunto - L'altro collega (rimasto ferito, ndr) è come un fratello". Quanto alla positività alla cannabis, l'operaio ha ammesso: "Ho fumato una canna uno o due giorni prima dell'incidente ma solo -ha detto - perché non riuscivo a dormire". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
"Sono distrutto per quello che è successo - ha aggiunto - L'altro collega (rimasto ferito, ndr) è come un fratello". Ero stanco, ho avuto un colpo di sonno a causa dell'iperlavoro". (La Stampa)
A dirlo, tramite il suo avvocato Paolo Scovazzi, è stato il portuale che la notte scorsa guidava la ralla che ha travolto e ucciso in porto il collega Gianni Battista Macciò. Gli inquirenti cercano ora di capire come mai il conducente della ralla abbia fatto quella manovra definita "anomala" (Sky Tg24 )
Non dissimili le dinamiche degli altri due incidenti avvenuti poche ore dopo. In quello a Cagliari la vittima si chiamava Stefano Deiana, era un meccanico di 57 anni, lavorava a una riparazione sotto a un camion che d’improvviso si è mosso. (Corriere della Sera)
L'incidente al porto di Genova (il Giornale)
La morte in porto di Giovanni Battista Macciò continua a essere un rebus: per risolverlo sono al lavoro i magistrati della Procura di Genova che hanno iscritto nel registro degli indagati sette persone. (Telenord.it)
Dalle indagini tra l'altro è emerso che non era al telefono. (Tiscali Notizie)