La “lezione inglese”? Con quel sistema Le Pen avrebbe già stravinto

La “lezione inglese”? Con quel sistema Le Pen avrebbe già stravinto
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Nicola Porro ESTERI

Va avanti ormai da giorni il ritorno sulla presunta “lezione inglese”. Giornali progressisti entusiasti per la vittoria di Sir Keir Starmer, chiamato a governare il regno dopo quattordici anni di segno Tory. Le analisi si sprecano, anche se in realtà manca un approfondimento sulla legge elettorale. Ma non si tratta di una grossa sorpresa: accendere i riflettori sul “First past the post” significherebbe gettare alle ortiche mesi di battaglie contro il premierato e più in generale contro il governo guidato da Giorgia Meloni, che secondo i soliti soloni non avrebbe la vera legittimazione popolare a causa dell’affluenza non elevata. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un momento che storicamente prevedeva un vero e proprio baciamano: il cosiddetto Kissing Hands, così è ancora chiamato il rito dell’incontro del re con il nuovo premier al quale chiede di formare un nuovo governo ormai seguito da un baciamano, soltanto simbolico. (Corriere della Sera)

Il portavoce di Putin Dmitri Peskov ha dichiarato che la Russia risponderà alla decisione del premier Starmer di confermare la libertà dell'Ucraina di attaccare il territorio della Federazione con armi britanniche (il Giornale)

Sposato con due figli, il legale per i diritti umani ha una grandissima passione per il calcio, oltre che per la politica, ed è tifosissimo dei Gunners. Il numero 10 di Downing Street ha un nuovo inquilino con il Regno Unito che svolta a sinistra. (Luce)

Il Re e Sir Keir, il rito della staffetta con Sunak a Buckingham Palace

Il neo-primo ministro, che ha portato il Partito Laburista britannico al potere per la prima volta dal 2010 e alla prima vittoria elettorale dal 2005, è stato più volte accostato alla figura del 71enne leader del New Labour che conquisto il partito Perlomeno non per l'impatto - compromettente - sulla politica globale. (Inside Over)

Entrambe le percezioni sono tutto sommato fuorvianti, o quanto meno parziali. (GLI STATI GENERALI)

La maggioranza di almeno 168 seggi la pone davanti a quella che fu la vittoria del governo di Tony Blair nel 2001. Inoltre, la differenza di voti e seggi rispetto alle elezioni del 2019 significa che si tratta di uno dei più grandi cambiamenti politici nella storia del Regno Unito. (Wall Street Italia)