Desertificazione commerciale in Sicilia: in dodici anni chiuse oltre 4mila attività

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Tp24 ECONOMIA

/03/2025 11:33:00 ìLa desertificazione commerciale continua a rappresentare una criticità per i centri urbani siciliani, incidendo negativamente sull'economia e sul tessuto sociale. Tuttavia, segnali positivi emergono dal settore dell'alloggio e della ristorazione, che negli ultimi anni ha registrato una crescita significativa, modificando il paradigma dello sviluppo economico regionale. Secondo lo studio condotto dall'ufficio studi di Confcommercio nazionale, basato su dati del centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, la situazione del commercio al dettaglio nelle undici città siciliane analizzate è preoccupante. (Tp24)

Su altri giornali

Confcommercio sottolinea la necessità di integrare l’e-commerce e la digitalizzazione, proponendo incentivi tecnologici per tutti i negozi, anche i più piccoli (AltaRimini)

Nel secondo caso, invece, la spinta arriva da una serie di bar che si sono reinventati ristorantini, proponendo in particolare pranzi veloci. Alimentari, bar, tabacchini e pure quelli specializzati in computer e telefonia. (ilgazzettino.it)

L'allarme di Confcommercio: a Firenze in 12 anni persi il 23% dei negozi, crescono solo ristorazione e ricettività 'In poco più di dieci anni in Toscana ogni capoluogo ha perso in media un’attività commerciale su quattro' (055firenze)

Incubo strade buie: ad Alessandria perso un terzo dei negozi in dodici anni

È questo il primo commento dell’assessore alle attività produttive, Iacopo Rebecchi, sui 135 negozi chiusi in città negli ultimi dodici anni come emerge dall’indagine di Confcommercio pubblicata sulla Gazzetta domenica 23 marzo. (gazzettadimantova.it)

Di desertificazione si parla spesso, ma i dati diffusi nei giorni scorsi sono impressionanti. (DM - Distribuzione Moderna)

Alessandria è la quinta città italiana, tra le 122 prese in esame, per numero di negozi scomparsi tra il 2012 e il 2024, con un calo del 31,1% nell’arco di 12 anni. «Sono numeri che non stupiscono. (La Stampa)