Stellantis, Benzoni (Azione): "Con licenziamenti e chiusure non c'è alcuna etica"

Stellantis, Benzoni (Azione): Con licenziamenti e chiusure non c'è alcuna etica
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tiscali Notizie INTERNO

“Non è un caso che oggi, in aula alla Camera, ci sia stata la commemorazione del cavalier Merloni: in tutti gli interventi dei deputati si è ricordato come Merloni mettesse al centro l’operaio, la persona, la comunità: un concetto di etica morale nel fare impresa. Mi chiedo, in merito a Stellantis, cosa ci sia di etico nel distribuire 4 miliardi di utile e, pochi giorni dopo, comunicare la cassa integrazione e i licenziamenti. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altri giornali

Le vetture elettriche costano troppo e nonostante gli sforzi dei produttori per ridurli i prezzi "in questo momento di transizione, senza incentivi, il prezzo è ancora troppo alto". "Il sostegno pubblico, come è stato fatto con successo quest'anno in Francia grazie al bonus ecologico e al programma di leasing elettrico, è più necessario che mai. (Tuttosport)

Insomma, all'epoca sembrava che le varie case automobilistiche avrebbero avuto tutto il tempo per portare avanti un completo piano industriale. (HDmotori)

La galassia Stellantis è multiforme e ampissima e vive un 2024 difficile, con risultati finanziari negativi nel primo semestre, il riposizionamento degli obiettivi sull'anno fiscale e, nel terzo trimestre del 2024, paga dazio sui volumi di vendita negli USA per il processo di riduzione delle scorte di veicoli. (Auto.it)

Stellantis, Urso: vogliamo piano industriale che garantisca lavoro

I cinesi (e un tempo gli oligarchi russi) se ne comprano una anche per tenerla in giardino. Nel giorno dell’apertura del salone di Parigi — una delle più importanti kermesse mondiali — luccicano soltanto le carrozzerie dei modelli più esclusivi — Ferrari in testa — quelli per intenderci che non conoscono crisi nemmeno se il pianeta intero fosse convertito in piste ciclabili. (Corriere della Sera)

Resta il fatto che, come ha dichiarato in un'intervista a Les Echos, «non vedo come possiamo resistere a concorrenti che, dal punto di vista tecnologico, sono altrettanto bravi o addirittura più forti di noi (i produttori cinesi, ndr), e che costano il 30% in meno, se non posso tagliare i costi». (Italia Oggi)

E punta a chiudere questa partita entro quest’anno, coinvolgendo “tutte le parti sociali, produttive e sindacali” assieme alle Regioni. Lo ha spiegato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso durante un dibattito sulle mozioni presentate da maggioranza e opposizione. (Agenzia askanews)