Auto elettriche: Tavares ha ragione sugli incentivi? Ecco quanti soldi ha speso il governo italiano

Auto elettriche: Tavares ha ragione sugli incentivi? Ecco quanti soldi ha speso il governo italiano
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Today.it INTERNO

"Per sostenere la domanda di auto elettriche in Italia servono notevoli iniezioni di incentivi, sennò non ce la facciamo. Ci costano il 40% di più". Le parole dell'ad di Stellantis Carlos Tavares, in audizione alla Camera lo scorso venerdì 11 ottobre, hanno scatenato un vero e proprio putiferio politico. Da Matteo Salvini che imputa al manager franco-portoghese la crisi dell'automotive italiana a Calenda e Schlein che accusano Tavares di non proporre alcun piano industriale: il coro è bipartisan e indignato. (Today.it)

Ne parlano anche altri giornali

Tredici marchi (più la divisione veicoli commerciali Stellantis Pro) e i diritti di vendita fuori dalla Cina su Leapmotor. (Auto.it)

Nel giorno dell’apertura del salone di Parigi — una delle più importanti kermesse mondiali — luccicano soltanto le carrozzerie dei modelli più esclusivi — Ferrari in testa — quelli per intenderci che non conoscono crisi nemmeno se il pianeta intero fosse convertito in piste ciclabili. (Corriere della Sera)

Insomma, all'epoca sembrava che le varie case automobilistiche avrebbero avuto tutto il tempo per portare avanti un completo piano industriale. (HDmotori)

Stellantis, Urso: vogliamo piano industriale che garantisca lavoro

Dal Salone di Parigi Carlo Tavares ieri ha spiegato che «la salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti» di lavoro. (Italia Oggi)

"Il sostegno pubblico, come è stato fatto con successo quest'anno in Francia grazie al bonus ecologico e al programma di leasing elettrico, è più necessario che mai. E' quanto ha affermato il Ceo di Stellantis Carlos Tavares che parlando a Parigi ha portato ad esempio la Francia. (Tuttosport)

Lo ha spiegato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso durante un dibattito sulle mozioni presentate da maggioranza e opposizione. E punta a chiudere questa partita entro quest’anno, coinvolgendo “tutte le parti sociali, produttive e sindacali” assieme alle Regioni. (Agenzia askanews)