Manovra, slitta il via libera: ok a Ires premiale per aziende che reinvestono
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A frenare l'iter il cortocircuito sullo stipendio dei ministri e la difficoltà a districarsi in un fascicolo con numerosissime riformulazioni Il cortocircuito sullo stipendio dei ministri e la difficoltà a districarsi in un fascicolo con numerosissime riformulazioni: non basta la maratona notturna a districare la matassa con micro e macro modifiche alla manovra. Salta l’obiettivo di dare il mandato al relatore prima dell’intervento alla Camera di Giorgia Meloni, e slitta la capigruppo chiamata a fissare l’arrivo in Aula del testo. (LAPRESSE)
La notizia riportata su altri media
Poi corsa al Senato per l’ok definitivo, che però potrebbe arrivare solo il 28 dicembre, proprio a causa dei ritardi accumulati. Il testo, dopo il via libera dei commissari, approderà in aula domani alle 16 per l’eventuale voto di fiducia: un timing serrato per riuscire ad approvare il testo entro venerdì. (la Repubblica)
Web tax solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, tassa sulle plusvalenze delle criptovalute che resterà al 26% nel 2025 (la manovra la portava al 42%) a fronte della rimozione della no tax area a 2.000 euro, Ires ridotta per le imprese che reinvestono in azienda l'80% degli utili, mini decontribuzione Sud, Fondo morosità incolpevole, bonus elettrodomestici: sono questi i principali contenuti degli emendamenti che il governo dovrebbe depositare lunedì in commissione Bilancio alla Camera (Today.it)
Ecco nel dettaglio cosa prevede la Manovra (Tiscali Notizie)
L'esame del testo negli ultimi giorni è stato caratterizzato da ritardi, sedute notturne, numerose riformulazioni delle misure più recenti e polemiche tra i partiti. Sui tempi dell'approdo in aula sarà la conferenza dei capigruppo convocata oggi alle 10 a decidere ma il voto finale in Senato slitta ormai a dopo Natale. (LA STAMPA Finanza)
Manovra. I lavori in commissione Bilancio proseguiranno nel pomeriggio. Ecco le prime novità (Quotidiano Sanità)
L’ultimo vagone della legge di bilancio è quello dell’assalto alla diligenza, dagli oratori ai ciclisti, dal reddito di libertà agli spettacoli itineranti, dalle assunzioni in Calabria all’economia del mare, non poteva mancare, anche se con risorse ridotte, la tradizionale corsa all’ultimo posto per incassare piccole o grandi prebende, taglio medio mezzo milione di euro per un salvadanaio da rompere di 120 mln di euro. (Italia Oggi)