Ue: Nardella, 'solidarietà a Prodi, dinamica chiara'

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Civonline INTERNO

"Solidarietà al Professore Romano Prodi per l’attacco che ha subito in queste ore. Tutti hanno visto la dinamica dell’incontro con la giornalista Mediaset che ha assalito il Professore con domande improvvise e con tono provocatorio. I giornalisti e la libertà di stampa vanno sempre tutelati, ma anche la buona educazione è un principio sacrosanto”. Così l’europarlamentare Pd, Dario Nardella (Civonline)

Ne parlano anche altre testate

Il confronto acceso tra Romano Prodi e la giornalista Lavinia Orefici è tornato al centro dell’attenzione dopo la messa in onda, a Quarta Repubblica, del video dell’episodio avvenuto nei giorni scorsi. (Virgilio Notizie)

Giulio Savelli, avversi per chi lo porta in processione, favorevoli (per eterogenesi dei fini) per chi non ne fa il suo Vangelo, quello di avere finalmente chiarito la matrice guerresca in seno ai piddini per la pace, piddini europei riarmati: l’elmetto ci vuole, in effetti, non per i cosacchi al Brennero ma contro i vecchietti della sinistra alla mortadella o al risotto che ti prendono per i capelli, che ti vogliono scagliare in faccia un libro o, chissà, una chiave inglese in memoria dei vecchi tempi. (Nicola Porro)

Poi accade l'impensabile: l'inventore dell'Ulivo muove il braccio verso l'alto, afferra una manciata di capelli e li porta via. (il Giornale)

Le immagini delle telecamere sul gesto nei confronti di Lavinia Orefici. L'ex premier ha negato di averla toccata. La battuta di ieri (Open)

L'ex presidente del Consiglio viene avvicinato da alcuni giornalisti che lo incalzano con domande sul Manifesto di Ventotene. ​La giornalista di «Quarta Repubblica», Lavinia Orefici, a margine della presentazione del libro scritto dal Professore con Massimo Giannini «Il dovere della speranza» all'Auditorium di Roma chiede se il professore condivide la frase sulla proprietà privata. (Corriere TV)

Ma la replica piccata del Professore diventa un caso per la maggioranza che va all'attacco accusandolo di sessismo e arrivando a chiamare in causa l'ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa. (Corriere della Sera)