Turetta: «Ho 20mila foto di Giulia Cecchettin nel cellulare, non c'è niente di strano»

Turetta: «Ho 20mila foto di Giulia Cecchettin nel cellulare, non c'è niente di strano»
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«Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un'abitudine. Ci saranno almeno tra le 15mila e le 20mila foto nella galleria del mio cellulare». Un segno di un legame che non aveva voluto fosse spezzato, o forse un altro elemento di quella sensazione di «possesso» legata a una visione patriarcale. Il particolare viene rivelato da Filippo Turetta, in una delle 80 pagine del memoriale scritto a mano e al computer durante la detenzione, e che è stato depositato venerdì scorso, durante l'udienza in cui ha deposto al processo in Corte d'Assise per l'omicidio di Giulia Cecchettin. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

Davanti alla corte d’Assise di Venezia, abbassa spesso lo sguardo verso i giudici e evita di incrociare gli occhi di Gino Cecchettin, il padre della vittima, che affronta il dolore senza odio. Filippo Turetta, che aveva promesso di “raccontare tutto e dire la verità per rendere giustizia alla memoria” di Giulia Cecchettin, appare esitante e incerto al banco degli imputati. (StatoQuotidiano.it)

Mi piaceva farlo ed era un'abitudine". Sono questi alcuni dei nuovi dettagli emersi dal memoriale di 80 pagine scritto dal giovane, che è ora in carcere. (Today.it)

Nonostante la confessione in aula, c'è chi ancora vuole tenere a galla l'assurda teoria sull'omicida di Giulia Cecchettin (Open)

Filippo Turetta in aula: “Giulia urlava e l’ho colpita ancora”

Tra cui la più importante, che rivela l'ossessione per Giulia Cecchettin, la sua prima e unica ragazza: "Sul cellulare ho tra le 15 e le 20mila foto di lei. Turetta sostiene nel suo scritto che Giulia, o meglio, Lei come scrive lui "non era preoccupata o infastidita da questo". (Il Giornale d'Italia)

VENEZIA – La nomina due volte. La prima per dire che è venuto in quest’aula “per un dovere verso la giustizia e verso Giulia”. La seconda per ripetere, su richiesta del suo avvocato, le accuse contro di lui: “Aver commesso l’omicidio di Giulia, con crudeltà, premeditazione, legame affettivo, stalking”. (la Repubblica)

Un delitto maturato nella mente dell’assassino già un anno prima di essere commesso. Fino all’epilogo della sera dell’11 novembre scorso con l’appuntamento al commerciale di Marghera, l’aggressione a Vigonovo nel parcheggio vicino alla casa di lei e lo spostamento in auto a Fossò. (Livesicilia.it)