Giovane donna uccisa in Calabria dall’airbag (NOME-FOTO)

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Zoom24.it INTERNO

Non è stato lo schianto a uccidere Martina Guzzi, la 24enne morta il 28 maggio in un incidente stradale a Catanzaro, ma il malfunzionamento dell’airbag della sua auto. Questo è quanto emerge dalla relazione preliminare richiesta dalla Procura e tanto attesa dalla famiglia di Martina . Già nei giorni successivi all’incidente, gli inquirenti avevano ipotizzato che la concausa della morte fosse legata al difettoso funzionamento dell’airbag Takata, costruttore giapponese fallito nel 2018 a causa dello scandalo degli airbag difettosi. (Zoom24.it)

Ne parlano anche altre testate

Una balena è improvvisamente emersa dalle acque dell'Oceano Atlantico, è atterrata su una piccola barca e l'ha ribaltata. I due pescatori presenti sul peschereccio sono volati in acqua a causa dell'urto con il cetaceo, ma fortunatamente non si sono fatti nulla. (Il Giornale d'Italia)

«Si esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina», e invece «dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco». (Corriere della Sera)

Questo difetto ha già causato numerosi incidenti mortali e feriti in tutto il mondo, portando alla bancarotta della Takata nel 2017 . L'incidente mortale che ha coinvolto Martina Guzzi a Catanzaro ha rivelato un grave problema legato al malfunzionamento dell'airbag della Citroën C3 che stava guidando . (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Perizia procura di Catanzaro: “Martina uccisa dall’airbag Takata”

Secondo il documento, la morte di Martina non è stata causata semplicemente dallo scontro con l’altra auto, ma sarebbe direttamente riconducibile al malfunzionamento dell'airbag difettoso prodotto dalla Takata. (Automoto.it)

Una tragedia che si tinge di giallo, perché stando alla relazione preliminare i consulenti della procura di Catanzaro — la dottoressa Isabella Aquila, direttrice della Scuola di specializzazione di Medicina Legale e l’ingegner Roberto Arcadia, dell’Ufficio della Motorizzazione civile - Martina potrebbe essere la prima vittima italiana degli airbag difettosi. (leggo.it)

È la conclusione a cui sono giunti i periti della Procura di Catanzaro: la giovane donna, coinvolta in un incidente stradale lo scorso 28 maggio, non sarebbe morta a causa dello schianto ma per il cattivo funzionamento del dispositivo che avrebbe dovuto proteggerla. (SicurAUTO.it)