"Casa di Carta": indagati per la maxi truffa anche tre soggetti da Erbusco, Salò e Borgosatollo
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La «Casa di carta» operava anche a Brescia. Citando la celebre serie tv, è stata chiamata così dagli inquirenti la corposa indagine che ha portato alle prime luci dell'alba di martedì 5 novembre 2024 a smantellare una radicata organizzazione criminale dedica alla sistematica truffa ai danni dello Stato. Nella rete sono finite diciannove persone: sette sono in carcere, altre sette ai domiciliari e altre cinque hanno l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per tre volte a settimana. (Prima Brescia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Concorso in riciclaggio: è l’accusa che ha raggiunto Angelo Ferra, 68 anni di Merone, l’unico comasco coinvolto nell’indagine condotta dalla Gdf del Nucleo di polizia Economico Finanziaria di Como, coordinata dalla Procura di Monza, in relazione a un sistema di truffe ai danni dello Stato, commesse utilizzando aziende per la richiesta di finanziamenti, che ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di 19 indagati. (IL GIORNO)
La banca, che non risulta indagata, fa sapere di essere parte lesa. (Il Sole 24 ORE)
I contratti, invece, non sarebbero mai stati realmente stipulati. Un tocco di bianchetto e un altro di penna, ed ecco che gli importi lievitavano (per esempio da 20.400 euro spesi nel 2008 per acquistare un macchinario diventati, nel 2021, 120.400) e le date lambivano il presente. (brescia.corriere.it)
Aziende manipolate prima dell'arrivo degli ispettori della banca destinata a concedere i finanziamenti. Insegne nuove, macchinari e persino operai assoldati come figuranti: questo è il “cinema” messo in scena dagli arrestati nelle inchieste parallele della Procura di Monza e Brescia (ilmessaggero.it)
“Secondo me, se Banca Progetto prendeva il mio nome e cognome diceva: ‘Lasciamo stare tutto’”. Prima per le pratiche di finanziamento concesse a società riconducibili alla criminalità organizzata e in seconda battuta per una maxi frode da 14 milioni di euro e scivolata sull’asse Monza-Brescia (MilanoToday.it)
Non bastava la faida dentro la commissione tra i grillini e la presidente Chiara Colosimo, a colpi di dossieraggi e vecchie parentele riesumate via Fatto quotidiano, ieri nei guai è finito (involontariamente) un pm, del tutto estraneo a un nuovo filone dell'inchiesta su Banca Progetto che ha visto una triangolazione tra due Procure (Monza e Brescia) e la Guardia di Finanza di Como. (il Giornale)