Chi non va alla Cop29: i leader dei paesi più ricchi latitano, per la Papua Nuova Guinea è una “perdita di tempo”

Chi non va alla Cop29: i leader dei paesi più ricchi latitano, per la Papua Nuova Guinea è una “perdita di tempo”
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LifeGate ESTERI

Lunedì 11 novembre a Baku prende il via la Cop29, la ventinovesima Conferenza delle parti sul clima. La Papua Nuova Guinea decide di boicottarla per l’insufficiente impegno nella tutela delle foreste. Mancano all’appello parecchi leader dei paesi più ricchi e più responsabili del riscaldamento globale. Il ministro degli Esteri Justin Tkatchenko l’aveva già definita come una “completa perdita di tempo”, ora il primo ministro James Marape dà la conferma: la Papua Nuova Guinea boicotta la Cop29, la Conferenza delle parti sul clima in programma dall’11 al 22 novembre a Baku, in Azerbaigian (LifeGate)

La notizia riportata su altri media

Quelli che decidono, i Grandi o simil tali della Terra, non ci saranno. Peccato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Si è aperta la Cop29 di Baku, la 29esima conferenza sul clima dell'Onu: tra i nodi i fondi ai Paesi in via di sviluppo per il taglio delle emissioni di gas serra e l’adattamento ai nuovi obiettivi. (Quattroruote)

Per Stiell e' necessario abbandonare l'idea che la finanza per il clima sia beneficenza. "Il finanziamento degli aiuti climatici da parte dei paesi ricchi non e' una beneficenza ed e' nell'interesse di tutti". (Tiscali Notizie)

Aperta a Baku la COP29 sul clima all'ombra del negazionista Trump

In occasione dell’apertura della COP29, è stata lanciata a Roma la campagna Clean the COP! Promossa da A Sud, EconomiaCircolare.com e Fondazione Openpolis, la campagna denuncia l'influenza dei lobbisti dell’Oil&gas sui negoziati e chiede al governo italiano di non agevolarne la presenza. (Eco dalle Città)

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, sono diminuiti interesse e ambizione per il problema ambientale”: per il climatologo Luca Mercalli, la Cop29 appena iniziata a Baku “sarà una delle più basse in termini di risultati. (Il Fatto Quotidiano)

Il vertice, però, non si apre sotto i migliori auspici sia per le tante assenze fra i leader mondiali, anche a causa del concomitante G20 in Brasile, sia per l'imminente ritorno alla presidenza Usa di Donald Trump, che secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, è pronto a "strappare" l'accordo di Parigi sul clima «il primo giorno alla Casa Bianca». (Corriere della Sera)