E' di 1903 euro lordi al mese la media dello stipendio in provincia di Cremona (21ª in Italia). Ma in provincia l'aumento dei salari è di 3 punti meno dell'inflazione con calo del potere d'acquisto
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E’ di 1903 euro lordi al mese la media dello stipendio dei 102.785 lavoratori cremonesi, con un aumento del 2,8% tra il 2022 e il 2023. Con questa cifra, secondo l’elaborazione della Cgia di Mestre, la provincia cremonese si piazza al 21° posto in Italia nella classifica delle retribuzioni, più indietro le vicine Piacenza (27ª) con 1875 euro lordi al mese, Mantova (28ª) con 1874 euro e Brescia (25ª) con 1891 (Cremona Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
In termini percentuali la differenza è mediamente del 50% in più; in valori assoluti +8.450 euro lordi all’anno. – I lavoratori del nord hanno una busta paga di gran lunga superiore a quelli del sud Italia (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La tredicesima 2024 è più bassa per i lavoratori privati del Sud. Le cifre più alte si registrano a Milano, le più basse a Vibo Valentia. Cosa cambia rispetto alla busta paga dei lavoratori del Nord? E' il Centro studi della Cgia di Mestre ad accendere i riflettori sulla doppia velocità che, ovviamente, non riguarda dipendenti pubblici e pensionati, docenti e statali. (LaVoce)
Senza l’americana Sparkle Taylor, fermata da un forte attacco influenzale, le Woman lottano per un tempo prima di cedere nettamente a Campobasso, che accelera nella seconda metà di gara e con la zona 3-2 match-up chiude il confronto 50-79. (SARdies.it)
Sabato 21 dicembre 2024 BUSTE PAGA E TREDICESIME: AL NORD SONO IL 50% PIU’ ALTE CHE AL SUD (agenzia giornalistica opinione)
Secondo dati elaborati dalla Cgia di Mestre su 105 province italiane, con una retribuzione lorda mensile media di 2.059 euro Lecco è nella fascia più alta della classifica nazionale dei redditi da lavoro dipendente, al settimo posto nazionale, dietro a Milano (2.642 euro), Monza Brianza (2.218), Parma (2.144), Modena (2.129), Bologna (2.123), Reggio Emilia (2.072). (La Provincia Unica TV)
L’aumento dei salari del 3,5% è rimasto più basso di oltre 2 punti però rispetto all’incremento dell’inflazione che tra il 2022 e il 2023 è stato del 5,7%, con una conseguente diminuzione del potere d’acquisto. (Mantovauno.it)