Teheran teme la grande offensiva, ma la nomenklatura tiene

Il Medio Oriente è caduto in un gioco pericoloso dal quale sembra non esserci ritorno. L’attacco missilistico della Repubblica Islamica contro Israele, che alcuni definiscono una forte escalation, alimenta il timore che il conflitto possa aggravarsi e propagarsi in tutta l’area mediorientale. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha definito l’attacco come «una risposta all’aggressione del regime sionista», aggiungendo: «Fate sapere a Netanyahu che l’Iran non è un belligerante, ma si oppone fermamente a qualsiasi minaccia… Non entrate in conflitto con l’Iran». (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

Israele prepara la risposta all'attacco dell'Iran, con Netanyahu che parla di «dura guerra contro l'asse del male». Ieri sera nuovi bombardamenti su Beirut, con le autorità locali che parlano di almeno 6 morti. (ilmessaggero.it)

La crisi tra Iran e Israele ha riacceso i riflettori sul programma nucleare della Repubblica Islamica. Il presidente americano Joe Biden ha recentemente dichiarato di opporsi a eventuali attacchi israeliani contro i siti nucleari iraniani, temendo un'escalation incontrollabile nella regione. (WIRED Italia)

A quasi due mesi dall’omicidio israeliano di Ismail Haniyeh a Teheran, l’attesa risposta iraniana è arrivata. (Il Fatto Quotidiano)

La dichiarazione finale dei Paesi del G7, dopo la conferenza telefonica dei leader convocata ieri dalla Presidente Meloni ROMA – “Noi, i Leader del G7, esprimiamo profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione in Medio Oriente e condanniamo con la massima fermezza l’attacco militare diretto dell’Iran contro Israele, che costituisce una seria minaccia alla stabilità regionale. (Dire)

La Suprema Guida alloggia in un bunker sin dall'inizio dei raid missilistici di martedì pomeriggio. Gli obbiettivi dell'imminente rappresaglia israeliana sull'Iran li ha elencati ieri l'ex-premier Naftali Bennet. (il Giornale)

Siamo alle soglie di un nuovo, drammatico evento storico? (Arte.tv)