Mourinho: «La grandezza di un allenatore è nei risultati, non nella filosofia»

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Al Corsport: «Il mio difetto? Non essere paraculo. Il calcio è in mano a gente che non capisce niente. Un grande comunicatore non vince tutti i titoli più importanti» José Mourinho, oggi al Fenerbahce, intervistato da Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport. «Sono tornato in campo tre giorni dopo l’intervento in laparo alla cistifellea. Mi sono rimesso subito a lavorare perché è la cosa che mi piace di più e che so fare meglio». (IlNapolista)

Su altre testate

Mourinho: "Un errore non lasciare la Roma dopo Budapest. Ma tornerei in Italia" (L'Interista)

E’ stata una giornata di “grande festa del madridismo” quella definita dal Real Madrid che ha aperto le porte nell’ultimo giorno del 2024: tanti tifosi presenti all’allenamento dei blancos, famiglie, bambini e tante foto e autografi presenti al Di Stefano. (Europa Calcio)

Mai. Voglio vincere la prossima partita e sentirmi realizzato per un paio di giorni”. Tu che parli portoghese (ovvio), italiano, spagnolo, inglese e francese e che hai indicato a tanti colleghi la strada della comunicazione intelligente, hai accettato di sfidare una delle lingue e delle realtà calcistiche più complesse d’Europa. (Pagine Romaniste)

Mourinho: “Bove come me. Dovevo lasciare la Roma dopo Budapest”

José Mourinho, nel corso della sua straordinaria carriera, si è guadagnato un posto tra gli allenatori più bravi e vincenti dell’intera storia del calcio. Un tecnico che ha messo in bacheca qualcosa come ventisei trofei (tra i quali anche due Champions League) e che ha anche in qualche modo modificato il modo di comunicare in ambito sportivo, diventando uno dei personaggi più influenti dello sport mondiale. (Goal Italia)

Verità e certezze del tecnico più divisivo del calcio mondiale, ora alla guida del Fenerbahce e con trascorsi in Serie A sulle panchine di Inter e Roma: "Mi sento realizzato al massimo per due giorni. Rimpianti tanti, dopo Budapest ad esempio. (Tutto Juve)

IL CAMBIAMENTO DI MOURINHO – “Sono cresciuto, ogni giorno imparo qualcosa e non è una frase fatta“. IL GALATARASARY – “Amo il calcio e il mio lavoro, non volevo aspettare e non volevo prendermi un anno. (Europa Calcio)