Volkswagen, prosegue lo stallo con il sindacato: si va verso i primi scioperi

Volkswagen, prosegue lo stallo con il sindacato: si va verso i primi scioperi
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Quattroruote ECONOMIA

Non trova sbocco la situazione di stallo tra i vertici della Volkswagen e i rappresentanti dei lavoratori. Il terzo incontro sul rinnovo del contratto collettivo (riguardante circa 120 mila dipendenti degli impianti di Wolfsburg, Braunschweig, Hannover, Salzgitter, Emden e Kassel, nonché Volkswagen Financial Services, Volkswagen Immobilien GmbH e dx.one GmbH) non ha portato a una soluzione soddisfacente per evitare la mobilitazione minacciata dall'IG Metall. (Quattroruote)

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Ultim'ora news 21 novembre ore 17 (Milano Finanza)

Se da una parte Volkswagen si prepara ad un nuovo capitolo di chiusure di stabilimenti e trattative salariali in Germania, l'azienda e il settore hanno mostrato che i principali costi del'automaker sono destinati al lavoro. (HDmotori)

Lunedì 2 dicembre 2024, il sindacato dei metalmeccanici metterà in pratica le minacce paventate nelle settimane scorse: “Da dicembre scioperi di avvertimento”. Contro i licenziamenti di massa (30 mila persone?) e la chiusura degli stabilimenti (almeno tre?). (Motorisumotori.it)

Volkswagen ancora tagli per 1,5 miliardi, il problema è il costo del lavoro troppo alto

I leader sindacali hanno proposto tagli aggiuntivi ai costi per 1,5 miliardi di euro (circa 1,6 miliardi di dollari) come misura per mantenere aperti gli stabilimenti. (HDmotori)

Non c’è pace per l’industria automobilistica europea, in particolare quella tedesca, che sta toccando il fondo nel corso degli ultimi mesi. La crisi che vive il gruppo Volkswagen appare senza fine, ed ora si parla di tre stabilimenti prossimi alla chiusura, con conseguenze devastanti per i lavoratori e la produzione. (QuattroMania)

In ballo ci sono 1,5 miliardi di tagli immediati e un piano complessivo da 17 miliardi di euro che potrebbe includere chiusure di stabilimenti e licenziamenti massicci. La pressione dei costi del lavoro in Germania, tra i più alti al mondo, e la concorrenza dei produttori cinesi stanno costringendo il colosso automobilistico a intraprendere misure drastiche. (QuiFinanza)