Comuni sedi Stellantis: “Settore strategico per l’Italia. Pronti a fare la nostra parte”

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ANCI INTERNO

Coordinamento permanente dei Comuni sede di stabilimenti Stellantis che aderiscono alla rete Anci Città dei Motori, per condividere rapidamente in questa fase delicata analisi e decisioni; richiesta al Governo e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di includere il Coordinamento nei tavoli istituzionali sulla crisi dell’automotive italiano. Queste le decisioni scaturite dalla riunione, svoltasi stamattina in videoconferenza, alla quale hanno partecipato sindaci e rappresentanti dei Comuni di Atessa, Melfi, Modena, Paglieta, Piedimonte S.Germano, Pratola Serra, Termoli e Torino (ANCI)

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Gianluca Rindone ha 48 anni, da 6 lavora come operaio nel reparto Carrozzeria di Mirafiori e ieri è salito sul treno che alle 19.40 è partito per Roma. Arrivo previsto poco prima delle... (Virgilio)

Saranno almeno 2 mila i lavoratori che stamattina raggiungeranno la Capitale partendo dal capoluogo piemontese e dagli altri comuni della regione dove il comparto è più radicato. Le sigle sindacali del territori… (La Stampa)

Di seguito i primi dati parziali di partecipazione allo sciopero rilevati in alcune aziende: il 100% alla Lear di Grugliasco, alla Industria Italiana Autobus di Bologna e Flumeri (Avellino), alla Marelli di Caivano (Napoli), alla Maserati di Modena, negli stabilimenti Stellantis di Melfi e di Pratola Serra; il 95% allo stabilimento Stellantis di Pomigliano e alla Dumarey di Pisa; oltre il 90% alla Tiberina; il 90% allo stabilimento Stellantis di Cassino e alla Marelli di Bologna; l’85% allo stabilimento Stellantis di Mirafiori; l’80% alla Bosch di Bari; il 75% alla Denso di Chieti; il 70% alla Marelli di Sulmona e alla Trigano di Siena. (Collettiva.it)

Auto in crisi, 20 mila tute blu scendono in piazza. «Subito un tavolo Stellantis a Palazzo Chigi»

Tra fumogeni,... (Il Messaggero - Motori)

Tra le tute blu che passano più tempo a casa che in fabbrica, i confinati della crisi di Stellantis, c’è la rabbia di uno sciopero che parte da lontano. Sono arrivati tutti: gli operai delle carrozzerie di Mirafiori che hanno lavorato 9 giorni da agosto in poi; quelli rimasti di Melfi, in solidarietà almeno fino a giugno 2025; gli operai di Pomigliano d’Arco che sembravano indenni dalla riduzione dei volumi e invece da settembre hanno già dovuto subire 17 giorni di cassa integrazione; ci sono anche i pochi rimasti di Cassino, Termoli e Modena; i colleghi da Atessa, gli ultimi colpiti dalla crisi. (Il Fatto Quotidiano)

Striscioni e cori, cartelli e ombrelli, fumogeni, fischietti, tamburi. Tutti i leader sindacali in prima fila, inclusi i segretari generali. (Corriere della Sera)