“La Germania è tornata”
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Twitter WhatsApp Facebook LinkedIn Email Print Pagine Esteri – Negli ultimi 16 anni l’austerità è stata per la Germania un dogma quasi religioso e insormontabile, autoimposto e contemporaneamente reso obbligatorio da Berlino per tutti i paesi aderenti all’Unione Europea. Sulla base di quel dogma il popolo greco venne letteralmente strangolato e una sorte appena migliore subirono le classi popolari e le infrastrutture dei cosiddetti PIGS, acronimo che raggruppava i paesi mediterranei accusati di sperperare le proprie risorse. (Pagine Esteri)
La notizia riportata su altri giornali
Sei giorni prima dell’inizio della nuova legislatura, con i voti dei deputati uscenti per niente incarnazione della volontà popolare sancita dalle urne del 23 febbraio, il Bundestag approva la riforma costituzionale per smontare il tetto al deficit introdotto ai tempi di Angela Merkel: ultimo ostacolo prima del via libera al mega piano «ReArm-Germany» da oltre 1 trilione di euro proposto dal cancelliere designato, Friedrich Merz, e dai socialdemocratici con il placet dei Grünen. (il manifesto)
Perciò, la modifica al vincolo costituzionale sul debito votata dal Bundestag che consentirà al governo del cancelliere in pectore Friedrich Merz di spendere mille miliardi in deficit tra difesa e infrastrutture potrà avere un doppio impatto sull’economia italiana, e su quella del Nord Est in particolare. (L'HuffPost)
Merz ha presentato un gigantesco piano di investimenti del valore di 500 miliardi di euro che servirà a rilanciare l’economia tedesca in crisi, preda da due anni di una pesante recessione, ed a potenziare le Forze Armate di Berlino in una maniera mai vista prima, neppure al culmine della Guerra Fredda. (Ares Osservatorio Difesa)

La possibilità per la Germania di spendere fino a mille miliardi di euro in deficit “sicuramente non è una notizia negativa” per le imprese italiane. Quanto tuttavia sarà positivo dal punto di vista economico è qualcosa che si capirà soltanto più avanti. (L'HuffPost)
E' quanto rappresenta il sì di ieri del Bundestag agli investimenti in difesa e infrastrutture, in deroga al freno al debito sancito dalla costituzione tedesca, secondo Monica Poggio, presidente di Ahk Italien, la Camera di commercio italo-germanica, intervistata da Adnkronos/Labitalia. (Adnkronos)
PIETRO REICHLIN L’analisi (La Stampa)