La grande scalata di Torino: con 83 milioni si assicura il controllo di Iren a scapito di Genova

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La Stampa ECONOMIA

Torino compra nuove azioni, supera Genova e diventa primo azionista di Iren, tra le prime quattro multiutility italiane con 6,5 miliardi di fatturato, 12 mila dipendenti e 7 milioni di cittadini serviti tra gas, energia, acqua e rifiuti. Investiti 83 milioni di euro grazie ai “risparmi” della Città metropolitana. Un’operazione tra politica e finanza, che il sindaco Stefano Lo Russo ha seguito per… (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

Questo andrà a vantaggio della qualità della vita dei torinesi». Riemerge la speranza, dopo anni di delusione, nelle parole di Roberto Garbati, 75 anni, ultimo direttore generale dell’Azienda elettrica municipale e primo amministratore delegato di Iren, carica che ha mantenuto fino al 2013. (Corriere della Sera)

"Se ci saranno effetti arriveranno a fine 2028, quando verrà fatto il nuovo Cda - ha aggiunto Bucci - ma, probabilmente, da qui a fine 2028 cambieranno molte cose. "Sono dei copioni, non c'è nessun effetto sulla governance di adesso e sulle nostre richieste future". (Primocanale)

La città d… Iren, il giorno dopo. (La Repubblica)

Ci spiegano come funziona il patto parasociale, ci dicono che la governance della società non cambierà, ma la realtà è un'altra. Piciocchi e Bucci sono riusciti a indebolire la posizione di Genova all'interno dell'azienda quando rappresentavano il socio di maggior peso nella compagine societaria, non osiamo immaginare cosa accadrà ora che gli equilibri sono cambiati". (CittaDellaSpezia)

O, meglio, da ieri, Torino, Genova e Reggio Emilia. Sì perché in quello che appare a tutti gli effetti come un vero e proprio blitz, per strategia e tempistica, il “sistema Torino” ha scalato il capitale della multiutilities issandosi sul gradino più alto. (La Repubblica)

Ma Torino tornerà presto a farla da padrona in Iren, come al tempo in cui esprimeva l’amministratore delegato, mentre Genova — l’altra città azionista di riferimento — si accontentava (si fa per dire) di indicare il nome del presidente. (Corriere della Sera)