Fantasanremo pronto a tornare nel 2025, il ruolo del Dopofestival

Fantasanremo pronto a tornare nel 2025, il ruolo del Dopofestival
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Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria INTERNO

(Adnkronos) – Anche il festival di Sanremo 2025, condotto da Carlo Conti, avrà il suo FantaSanremo e c’è da scommettere che anche il Dopofestival avrà un ruolo nella partita. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, il gioco che ha appassionato milioni di italiani è pronto a tornare in una nuova veste. Il countdown è appena iniziato come si evince dagli account social del FantaSanremo che, dopo mesi di silenzio, si sono riattivati con un post che annuncia i 100 giorni che ci separano dell’edizione 2025 del Festival di Sanremo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Da lunedì Libra, la nave della Marina, tornerà in postazione a 20 miglia da Lampedusa a presidiare le acque e ad accogliere i profughi soccorsi nel Mediterraneo per fare il primo screening a bordo e dirottare in Albania quelli che risultano «idonei»: gli uomini maggiorenni soli giudicati «non vulnerabili» e provenienti da Paesi considerati sicuri secondo la normativa italiana. (Corriere della Sera)

Non un’intervista, ma una serie di frasi da retroscena. Con i quali risponde alle accuse su Stellantis. In arrivo anche dalla premier Giorgia Meloni. John Elkann si lamenta sul Foglio, perché gli dicono di restare in Italia ma intanto lo coprono di insulti. (Open)

Il Piano industriale 2023 della Figc fu affidato a Gianni Prandi, legato alla Cgil. (La Verità)

Stellantis, Elkann snobba il Parlamento. Meloni pianta i paletti: “Dialogo senza sudditanza”

La fluidità entra in vigore ed è legge: per il cambio serve solo l’autocertificazione. Le femministe: «Donne in pericolo».In Germania da ieri il sesso è abolito, rimpiazzato dall’identità di genere. (La Verità)

Elkann ha annunciato che non andrà in Parlamento perché non ha «nulla da aggiungere rispetto a quanto illustrato dall’amministratore delegato Carlos Tavares». Se il 11 ottobre l’intero arco parlamentare se la prese con l’ad di Stellantis per la sua audizione parlamentare in cui chiese altri soldi, ieri è toccato al presidente di Stellantis e nuovo capostipite in malora della decadente famiglia Agnelli. (il manifesto)

Una mossa bocciata senz’appello da Giorgia Meloni e che, secondo indiscrezioni, avrebbe anche irritato il Quirinale. Un atteggiamento che è stato drasticamente criticato e respinto al mittente da tutti i leader di partito: uno sgarbo istituzionale inaccettabile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)