Cecilia Sala, da 11 giorni in arresto. Triangolazione con Usa e Iran sul caso Abedini Najafabadi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Oggi saranno undici giorni che la giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata in Iran, dove è detenuta in isolamento nel carcere di Evin. L’accusa non è ancora stata circostanziata, ma gli Stati Uniti hanno esplicitamente accusato Teheran di utilizzare il fermo di Sala come «leva politica» di ricatto, legando il suo arresto a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia il 16 dicembre su richiesta degli Usa perché sospettato di aver fornito droni a gruppi terroristici che hanno nel mirino cittadini occidentali. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre fonti
Un colloquio con l’ambasciatrice Paola Amadei. E non solo. (L'HuffPost)
Il legale dell'iraniano fermato a Milano su richiesta degli Usa chiede i domiciliari, "non c'è pericolo di fuga" (AGI - Agenzia Italia)
Caro direttore, mi pare sempre più chiaro che la giornalista Cecilia Sala è stata imprigionata in Iran come pedina di scambio per ricattare l’Italia e gli Stati Uniti. Nonostante le autorità di quel paese dicano che «ha violato le leggi islamiche», tendo a credere che sia vero quel che scrivono molti giornali e cioè che sia una forma di ritorsione (per poi giungere a uno scambio) per quell’ingegnere fermato a Malpensa. (Tempi.it)
L'Italia ha consegnato questa mattina una nota verbale all'Iran in cui "chiede nuovamente il rilascio immediato" e "garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecila Sala", la giornalista detenuta nel carcere di Evin dallo scorso 19 dicembre. (Fanpage.it)
Sergio Mattarella: "Siamo vicini a Cecilia Sala. Il suo caso ci ricorda quanto vale la libera informazione" (La Stampa)
Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno. (Agenzia askanews)