Cecilia Sala, Papetti: «Al centro di un intrigo internazionale, ecco perché va riportata a casa, costi quel che costi»

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Egregio direttore, Cecilia Sala, che lavorava per alcuni organi di informazione, è stata incarcerata in Iran, non si sa perché, e questo diventa un affare di Stato. Il governo tenta di liberarla, magari con costi milionari per noi cittadini. Perché dovremmo pagarli noi? Paghi chi l'ha mandata in Iran. Se al posto di Cecilia ci fosse stato un semplice cittadino italiano, ci sarebbe questo can can pubblico? Televisioni, radio, giornali, non credo proprio. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Raineri, poi, ha raccontato: «Cecilia Sala è andata a lavorare in Iran con un visto giornalistico. Al penultimo giorno è stata arrestata dalle autorità iraniane e rinchiusa in una cella d’isolamento nella prigione di Evin, a Teheran. (Vanity Fair Italia)

Cecilia Sala è stata arrestata in Iran il 19 dicembre scorso, il giorno prima del volo di linea che doveva riportarla in Italia. Ne sappiamo poco, ed è uno di quei casi che ci ricorda – ma non dovremmo dimenticarcene mai, noi che ci campiamo – che le parole vanno pesate, contate e dosate, anche e soprattutto perché per la sua liberazione serve una trattativa con l’Iran. (Today.it)

Caro direttore, mi pare sempre più chiaro che la giornalista Cecilia Sala è stata imprigionata in Iran come pedina di scambio per ricattare l’Italia e gli Stati Uniti. Nonostante le autorità di quel paese dicano che «ha violato le leggi islamiche», tendo a credere che sia vero quel che scrivono molti giornali e cioè che sia una forma di ritorsione (per poi giungere a uno scambio) per quell’ingegnere fermato a Malpensa. (Tempi.it)

Cecilia Sala, ore decisive per le trattative: si aprono diversi scenari. Ecco quali

A dodici giorni dal prelievo nel suo hotel - era il 19 dicembre - alla vigilia del volo che l’avrebbe riportata in Italia dopo aver svolto il previsto e concordato lavoro di reporter per il quotidiano Il Foglio e per il suo podcast “Storie” edito da Choramedia, ieri il ministero della Cultura e dell’orientamento islamico ha divulgato uno scarno comunicato che nulla spiega circa le motivazioni del fermo e conferma il dubbio con cui ogni giorno fanno i conti intelligence, diplomazia e giornalisti: Sala è stata presa ed è trattenuta nella prigione di Erin come moneta di scambio con l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, bloccato il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana all'aeroporto di Malpensa. (Tiscali Notizie)

Il carcere di Evin, dove si trova Cecilia Sala «è il simbolo della repressione di ogni forma di dissenso in Iran». Oppure il suo caso potrebbe essere collegato a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano arrestato a Malpensa. (Il Nord Est)

A quanto pare la giornalista ha ricevuto, grazie all'intervento della nostra ambasciata a Teheran, generi Sul caso di Cecilia Sala, la reporter italiana arrestata in Iran, in queste ore di trattative indefesse qualcosa si muove. (Secolo d'Italia)