Lega, lo scontro tra Zaia e Salvini al consiglio federale: tutti i retroscena. «Avete preso pochi voti». «Torniamo al Nord»
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«La questione settentrionale è quanto mai attuale, anche perché del Nord ci si occupa sempre meno»: sarebbero state queste parole di Luca Zaia, pronunciate durante il Consiglio federale della Lega mercoledì pomeriggio, a scatenare lo scontro con il segretario Matteo Salvini. La questione di quel Nord che si sente dimenticato dal partito, accantonato per i sogni nazionali schierati sempre più all’estrema destra (dimenticando che il Carroccio non è nato sotto quella stella). (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Come al solito non hanno capito che gli elettori scelgono, in elezioni in cui possono, prima il candidato e poi il partito. Egregio Direttore, dopo le elezioni in Emilia Romagna e Umbria, invece di riflettere, nel nostro Veneto i politici di centrodestra, di cui io sono un elettore, si azzuffano sul candidato alla Regione. (ilgazzettino.it)
Si sta avviando alla conclusione della sua terza legislatura, ma nonostante il limite dei due mandati lancia inequivocabili segnali per ottenere che il vincolo sia abolito, così riuscirebbe nell’impresa di concorrere addirittura per il quarto mandato, visto che la sua prima elezione risale al 2010. (Il Fatto Quotidiano)
Ma quali «baruffe» e «scontri» in casa Lega. I dissapori, mercoledì pomeriggio in sede di consiglio federale, tra il presidente veneto Luca Zaia e il segretario e ministro Matteo Salvini non sarebbero altro che fake news. (Corriere della Sera)
Le elezioni regionali del 2025 in Veneto e Campania si profilano come un importante banco di prova per gli equilibri politici nazionali. Tra giochi di potere, sfide interne alle coalizioni e scenari futuri, le Regionali si confermano una vetrina fondamentale per comprendere l’orientamento dell’elettorato e le strategie dei partiti. (DiariodelWeb.it)
«Noi siamo pronti a correre anche da soli. Quindi non c’è proprio margine». Lo dice il sindaco di Treviso (e delfino di Luca Zaia) Mario Conte, rispetto all’ipotesi che il segretario della Lega Matteo Salvini sia costretto a cedere a logiche nazionali di spartizione nel centrodestra. (Open)
Anche se declinato in termini più soft, dai vertici e dal popolo leghista veneto il mantra che corre di bocca in bocca è chiarissimo: «Non passa lo straniero». E poco importa se il supposto «invasore» sia un partner della coalizione di centrodestra. (Corriere della Sera)