Israele, i sette fronti della guerra: dal Libano alla Siria fino allo scontro diretto con l'Iran

Israele, i sette fronti della guerra: dal Libano alla Siria fino allo scontro diretto con l'Iran
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ilmessaggero.it ESTERI

Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, gli Houthi in Yemen, «il terrorismo» in Cisgiordania, le milizie sciite in Iraq e in Siria. E l’Iran che il primo ottobre ha lanciato una pioggia di missili su Israele in risposta all’uccisione del leader di Hezbollah, ma anche di quella precedente del capo politico di Hamas. Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, alla vigilia dell’anniversario del massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre, è andato a Nord, al confine con il Libano, a parlare con i soldati. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre testate

È guerra aperta, inutile girarci intorno. Si specula su tempi e modi del prossimo passo, mentre l’offensiva di Tsahal in Libano va avanti e il martellamento sulle postazioni del Partito di Dio continua pesantissimo, non solo nella fascia meridionale tra il Litani e il confine. (L'HuffPost)

Il rischio di una guerra nucleare deve essere evitato a ogni costo, ricercando le necessarie mediazioni per un nuovo equilibrio geo-politico che garantisca la pace. Le evidenti responsabilità di Hamas per le azioni terroristiche nei confronti di Israele non giustificano reazioni sproporzionate. (Avvenire)

Ogni tanto nel corso della storia salta fuori qualcuno che vuole cambiare il Medio Oriente e che dichiara di volere «liberare» i popoli della regione. (il manifesto)

La guerra che tutti temono, ma né Netanyahu né l'Iran vogliono

La traccia terroristica è indelebile. Israele e il Medio Oriente sono molto diversi oggi dal 7 ottobre 2023. (La Stampa)

Dopo l’attacco con missili balistici, condotto dall’Iran contro Israele il primo ottobre, si attende ora la risposta di Tel Aviv. Nel giro di un anno, la peggior crisi nell’area da circa mezzo secolo è arrivata a coinvolgere di fatto l’intera regione. (ISPI)

Per l’Iran, è in gioco la sopravvivenza del regime. Anche l’immancabile risposta israeliana verrà calibrata con gli americani. (Corriere della Sera)