Israele, Netanyhau: progressi per un accordo sugli ostaggi, ma ancora serve tempo
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Roma, 24 dic. – I negoziati tra Israele e Hamas per un accordo sugli ostaggi hanno fatto registrare progressi negli ultimi giorni, ma le parti coinvolte hanno avuto difficoltà a raggiungere un’intesa sulle questioni principali in discussione. Lo ha ammesso lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso alla Knesset, secondo quanto riporta la stampa locale.Il team israeliano è ancora in Qatar per cercare di ridurre le lacune con le posizioni di Hamas. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altri giornali
Hamas ha affermato che "nuove condizioni" da parte di Israele hanno "rinviato la conclusione di un accordo" sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma che i negoziati continuano dopo più di un anno di guerra nel territorio palestinese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un accordo sugli ostaggi è da raggiungere “con tutti i mezzi”, ha detto il capo dello stato appellandosi alle parti in conflitto: “Chiedo ai nostri leader di agire con tutte le loro forze e con tutti i mezzi a loro disposizione per raggiungere un accordo”. (Il Fatto Quotidiano)
Secondo il ministero della Sanità palestinese, con sede a Ramallah, almeno 10 persone sono state uccise nel campo profughi di Tulkarem, territorio occupato da Israele dal 1967, e altre vittime, al momento 5, ci sarebbero nel vicino campo di Nour Chams. (Il Giornale d'Italia)
“Tutto quello che stiamo facendo non può essere rivelato. Stiamo intraprendendo azioni per riportarli indietro. Vorrei dire con cautela che ci sono stati dei progressi e che non smetteremo di agire finché non li riporteremo tutti a casa", le parole di Netanyahu. (Adnkronos)
Le "nuove condizioni" poste da Israele hanno portato al "rinvio della conclusione di un accordo" per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E' l'accusa di Hamas, come riportano le tv satellitari arabe. (L'HuffPost)
Secondo il ministero, con sede a Ramallah, sette persone sono state uccise nel campo profughi di Tulkarem, nella Cisgiordania occidentale, territorio occupato da Israele dal 1967, e un'altra nel vicino campo di Nour Chams, dopo un raid lanciato dalle forze armate israeliane. (Corriere della Sera)