Ramy, morto dopo l’inseguimento. A casa Elgaml dolore e rabbia: “Gli dissi: non fare tardi. Lo sto ancora aspettando”
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Milano – “Habibi, habibi”. Il mio amore, in arabo. Le labbra di Farida pronunciano questa parola come una preghiera. Gli occhi sempre pronti a versare nuove lacrime, che scendono non appena qualcuno si avvicina a porgerle le condoglianze abbracciandola. L’amore a cui Farida si rivolge è il suo figlio più piccolo, Ramy Elgaml, il diciannovenne morto all’alba di domenica scorsa al termine del lungo inseguimento, durato 20 minuti, del TMax guidato da un amico del giovane, un ventiduenne tunisino, da parte di una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri. (IL GIORNO)
Su altri giornali
Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. (La Repubblica)
Così Neda Khaled, che a Ramy - racconta - era legata da quatto anni da un rapporto sentimentale. A vedere le immagini delle tensioni nel quartiere Corvetto per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto nella notte tra sabato e domenica mentre viaggiava su uno scooter inseguito dai carabinieri “mi si stringe il cuore. (Tiscali Notizie)
Il tunisino ventiduenne Fares Bouzidi che era alla guida del TMax che si è schiantato in via Ripamonti e il vicebrigadiere del Radiomobile che era al volante della macchina che inseguiva lo scooter da otto chilometri sono stati indagati per omicidio stradale dal pm Marco Cirigliano nel fascicolo aperto sulla morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne deceduto all’alba di domenica nell’impatto contro un muretto seguito alla scivolata del TMax. (IL GIORNO)
«Vuoi vedere che ti spacco la macchina ora? Vuoi vedere che non torni a casa in macchina?». Questa è la minaccia rivolta a una donna da un ragazzo in zona Corvetto (periferia sud di Milano) la notte del 24 novembre durante il corteo in ricordo di Ramy Elgaml, il 19enne morto poche ore prima proprio in quella zona, perché caduto da uno scooter dopo un inseguimento dei carabinieri. (Open)
Se davvero ci sono state responsabilità da parte delle forze di polizia nella morte di Ramy, capirlo sarà lungo e complesso. Nei video delle telecamere posizionate all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti non c’è la chiarezza del Var. (Corriere Milano)
Corvetto, l'amico dell'egiziano: "Quando viene qui lo Stato", aria di rivolta (Liberoquotidiano.it)