La logica dietro le nomine di Trump

La logica dietro le nomine di Trump
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Panorama ESTERI

Hanno suscitato un certo scalpore alcune delle nomine recentemente effettuate da Donald Trump. Alcuni commentatori, americani e nostrani, hanno subito iniziato a stracciarsi le vesti, accusando il presidente in pectore di aver selezionato figure inesperte, radicali e troppo fedeli a lui. In particolare, a finire nel mirino delle critiche sono soprattutto stati Pete Hegseth al Pentagono, Tulsi Gabbard alla direzione dell’Intelligence nazionale e Matt Gaetz alla guida del Dipartimento di Giustizia. (Panorama)

Ne parlano anche altre fonti

Il nuovo governo di Donald Trump è dominato dai fedelissimi del presidente eletto. A partire dalla Giustizia, dove dopo aver nominato il 42enne controverso deputato della Florida Matt Gaetz come attorney general, ha scelto tre dei suoi avvocati personali nelle posizioni di vertice del ministero. (il Giornale)

SUCCESSO IMPORTANTE – Al termine della partita la Wullaert ha parlato ai canali di Inter Tv per commentare la fantastica vittoria contro la Sampdoria per 3-0: «Credo che sia una vittoria molto importante contro una squadra buona come la Sampdoria, però abbiamo segnato subito e questo ci ha aiutati nel prosieguo della partita. (Inter-News)

Il tycoon sta preparando la squadra che lo affiancherà durante il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Alcuni nomi sono già ufficiali, mentre altre caselle devono ancora essere riempite. (Sky Tg24 )

Trump, governo pronto: da Gaetz a Hegseth fino a Kennedy Jr, tutti i personaggi in arrivo alla Casa Bianca

Il deputato della Florida, 42 anni, si è subito dimesso, mandando così a monte il lavoro della commissione etica della Camera che stava indagando su di lui e che avrebbe dovuto rendere pubbliche le sue conclusioni — «altamente dannose» — venerdì: Gaetz era sotto inchiesta per traffico sessuale di minorenni, per uso illecito di droghe, per aver accettato regali non consentiti e per aver ostruito l’indagine. (Corriere della Sera)

La donna che è stata al centro di un'indagine del Dipartimento di Giustizia sulle accuse di traffico sessuale mosse nei confronti di Matt Gaetz, l’uomo scelto da Donald Trump per il ruolo di ministro della Giustizia, ha confermato alla Commissione etica della Camera di aver avuto rapporti sessuali con Gaetz quando aveva 17 anni. (la Repubblica)

Nel 2016, quando venne eletto per la prima volta alla Casa Bianca, Donald Trump era un imprenditore con poca esperienza politica. E questo aveva influito nel suo approccio alla transizione: le nomine della squadra di governo erano arrivate a rilento, scegliendo spesso funzionari consigliati direttamente dal partito. (ilmessaggero.it)