Ottavia Piana, l’ultimo sforzo: “Lotta contro il dolore, la salvezza è vicina”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Fonteno (Bergamo) — È stata l’ultima notte. Ottava Piana è praticamente fuori. Nella serata di oggi, martedì 17 dicembre, attorno alle 22, il Soccorso alpino ha diffuso un comunicato: “Entro 3/4 ore la barella con l’infortunata potrebbe essere fuori dalla grotta. L’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sani… (La Repubblica)
Su altri giornali
Restano stabili le condizioni di Ottavia Piana, la speleologa bresciana di 32 anni rimasta bloccata dalla sera di sabato nell’"Abisso Bueno Fonteno", una grotta situata nel Bergamasco. La donna, vittima di una caduta di oltre cinque metri, ha riportato diverse ferite che hanno reso necessaria un'operazione di soccorso estremamente complessa e delicata. (ChietiToday)
Da sabato notte centinaia di persone si stanno alternando nell’abisso di Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo, per soccorrere la speleologa del Cai Ottavia Piana rimasta ferita e intrappolata a 400 metri di profondità dopo una caduta da un’altezza di 5 metri mentre stava mappando la grotta. (varesenews.it)
"Entro circa 3 4 ore la barella con l'infortunata potrebbe essere fuori dalla grotta. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il vicentino Giovanni Ferrarese, responsabile del Soccorso speleologico del Veneto, si trova in queste ore nel campo base a Fonteno, sul monte Torrezzo, Bergamo. Fa parte del team dei coordinatori regionali che lavora al recupero di Ottavia Piana, 32 anni, intrappolata all'interno della grotta di Bueno Fonteno, nel piomeriggio di sabato 14 dicembre, dopo una caduta da cinque metri. (Corriere della Sera)
L’esploratrice ha le ossa del viso e delle gambe rotte e a soccorrerla sono arrivate diverse squadre di esperti che, però, si trovano a lottare con la dura roccia inesplorata, nei visceri oscuri della terra. (il Resto del Carlino)
Martelli, punte, leve, demolitori e micro cariche esplosive fatte di dinamite e piccoli detonatori da attivare con onde d’urto. (L'Eco di Bergamo)