Caldo, ordinanze in Liguria e Piemonte a tutela dei lavoratori all’aperto

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MeteoWeb Liguria e Piemonte prendono provvedimenti a tutela dei lavoratori all’aperto contro l’emergenza caldo. La nuova ordinanza emanata dalla Regione Liguria, valida fino alla fine di agosto, indica lo stop al lavoro tra le 12.30 e le 16 nei settori agricolo, florovivaistico, nei cantieri edili e affini, in caso di rischio “alto” per le ondate di calore. Le condizioni di validità dell’ordinanza riguardano i giorni e le aree in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito internet http://www. (MeteoWeb)

La notizia riportata su altre testate

Uno strumento che è già presente in oltre una decina di regioni in Italia, che se da un lato non ha mancato di trovare consensi anche dalla parte datoriale, ha anche sollevato alcune perplessità su alcune tipologie di lavori e relative necessità (dagli orari in cui gli edili già non possono operare alle attività di irrigazione in alcune coltivazioni). (newsbiella.it)

Per questo la Regione Emilia-Romagna è corsa ai ripari con un’ordinanza di sospensione del lavoro in caso di temperature troppo alte, che prevede il divieto di lavorare nei cantieri edili, in agricoltura e nel settore del florovivaismo in condizioni di caldo estremo e di prolungata esposizione al sole. (Libertà)

È stata firmata oggi, venerdì 2 agosto, dal presidente della Regione, Alberto Cirio, e dall’assessore alla sanità, Federico Riboldi, ed entrerà in vigore lunedì 5 agosto, (LaGuida.it)

Estate bollente, arriva lo stop del lavoro all'aperto

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, hanno firmato l’ordinanza per garantire la sicurezza sul lavoro per i lavoratori subordinati e autonomi, nonché i soggetti ad essi equiparati, del settore agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili ed affini, impegnati in attività classificabili come “attività fisica intensa” o altre attività equiparabili, in condizioni di prolungata esposizione diretta ai raggi solari, nelle giornate particolarmente calde, e dove non sia possibile introdurre misure di riduzione del rischio. (Prima Biella)

C’è poi comunque la possibilità di richiedere la cassa integrazione con la causale caldo. Coinvolte 13 regioni: Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Marche. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il divieto si applica tra le 12:30 e le 16:00, nelle giornate e aree in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito worklimate. La Regione Liguria ha emanato un'ordinanza che vieta il lavoro all'aperto durante le ore più calde della giornata in presenza di condizioni climatiche estreme. (Primocanale)