Suggestione Salvini al Viminale, il gelo degli alleati. Tajani: «Ma quale rimpasto, deve occuparsi del Ponte»

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Open INTERNO

Il leader della Lega, dopo l'assoluzione nel processo Open Arms, continua a mandare messaggi ai colleghi di maggioranza, che però non hanno intenzione di cedere Da quando è stato assolto nel processo Open Arms, il vicepremier Matteo Salvini ha più volte lasciato intendere che non gli dispiacerebbe tornare al Viminale. Invece di rassicurare l’attuale titolare del ministero dell’Interno, il leader della Lega si è detto interessato a questa possibilità. (Open)

Su altri giornali

"Rimpasto? Non c'è bisogno di nessun rimpasto, di solito si fa quando le cose non funzionano e questo governo invece sta facendo benissimo, sta lavorando alla grande: al momento non c'è bisogno di cambiare niente". (La Provincia di Cremona e Crema)

Intende «parlarne con Giorgia». Che farà la premier?«Parlare si può parlare di tutto, ma oggi non si profilano le condizioni, mancano proprio i presupposti per procedere a un rimpasto». E per un avvicendamento semplice: dentro Salvini fuori Piantedosi?«Quelli tra Fitto e Foti e tra Sangiuliano e Giuli sono stati avvicendamenti. (Corriere Roma)

È lui stesso ad ammetterlo ad un gruppo di cronisti «assetati» di notizie che lo attende fuori dal suo ufficio romano in Piazza San Luigi dei Francesi, a qualche metro dal Senato dove è in corso la votazione per la manovra di bilancio. (il Giornale)

La «superclausola» che impedisce a Salvini di tornare al Viminale (a prescindere dal verdetto)

«Parlare si può parlare di tutto, ma oggi non si profilano le condizioni, mancano proprio i presupposti per procedere a un rimpasto». Lo ha detto Galeazzo Bignami, presidente del gruppo Fratelli d'Italia alla Camera, intervistato dal Corriere della Sera. (Secolo d'Italia)

“Bloccherebbe l&rsqu… “Il rimpasto non è, e non sarà sul tavolo”, metteva in chiaro la premier sotto la neve finlandese. (L'HuffPost)

La regola, posta da Meloni all’inizio delle trattative per la formazione del governo, stabiliva che nessuno avrebbe potuto assumere un incarico ministeriale «in un ruolo già ricoperto». Non è vero che fu solo la pendenza giudiziaria ad impedire il ritorno di Salvini al Viminale due anni fa. (Corriere della Sera)