Scontri Bologna, il caso del corteo “nero” mai spostato. Lepore: “Hanno chiamato da Roma, si cercava l’incidente”. Piantedosi: “Stupefatto”

Scontri Bologna, il caso del corteo “nero” mai spostato. Lepore: “Hanno chiamato da Roma, si cercava l’incidente”. Piantedosi: “Stupefatto”
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Il corteo dell’estrema destra a Bologna non è stato spostato perché “qualcuno da Roma cercava l’incidente“. A denunciarlo è Matteo Lepore, sindaco dem del capoluogo emiliano, in una citazione riportata da Repubblica nell’ambito di un articolo che ricostruisce le scelte di ordine pubblico precedenti agli scontri di sabato tra Casapound e i collettivi antifascisti. Il quotidiano pubblica un verbale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, datato 5 novembre – quattro giorni prima della manifestazione – da cui risulta come, “dall’attività informativa”, fosse “emersa la concreta possibilità di attriti tra i manifestanti facenti capo a correnti socio-politiche contrapposte”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

BOLOGNA – Sono ore di tensione quelle che si stanno vivendo del centro di Bologna, dove questo pomeriggio, da piazza XX settembre, partirà un corteo del’estrema destra – la rete dei Patrioti e Casapound – a una settimana dalle elezioni regionali. (La Repubblica)

Negli ultimi giorni, abbiamo ascoltato Maurizio Landini, il segretario generale del maggiore sindacato, incitare alla «rivolta sociale», un ministro della Repubblica, Matteo Salvini, definire «comunisti» i magistrati che hanno preso legittime decisioni non gradite al governo e parlare di «zecche rosse» a proposito di partecipanti a una manifestazione, il sindaco di Bologna Matteo Lepore accusare il governo di avere «mandato 300 camicie nere in città». (Avvenire)

Può sembrare una piccola storia, di sicuro aggiunge inquietudine a tutta la vicenda, dove tutti i principali esponenti di governo, a partire dalla premier, si sono adoperati per attaccare gli antifascisti e quindi difendere gli estremisti di destra. (la Repubblica)

Analisi. Ancora «rossi» contro «neri». Se la politica gioca col fuoco della storia

“Autorizzare quella manifestazione in centro a Bologna, tanto più di sabato, significa aver trascurato sia l’ordine pubblico e la sicurezza, sia il rispetto che si deve a una città medaglia d’oro della Resistenza e vittima della brutale strage neofascista del 2 agosto della stazione di Bologna”. (LAPRESSE)

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore torna all’attacco dopo gli scontri di sabato scorso tra collettivi e forze dell’ordine a margine della manifestazione dei Patrioti e di CasaPound e delle polemiche che ne sono seguite. (Corriere della Sera)

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