Usa, lo sciopero dei portuali preoccupa: i timori su commercio globale e inflazioni
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Nella giornata di ieri è iniziato lo sciopero dei lavoratori portuali che coinvolge 45 mila addetti in 36 porti americani, situati sulla costa orientale e nella zona del Golfo del Messico. Tra le richieste del sindacato Ila, International Longshoremen’s Association, c'è anche quella di salari più alti e maggiori tutele sociali e i rappresentanti dei lavoratori hanno già fatto sapere che hanno intenzione di portare avanti l’agitazione "fino a quando sarà necessario". (LA STAMPA Finanza)
La notizia riportata su altri giornali
I circa 45.000 iscritti al sindacato Internat… (la Repubblica)
A poco più di un mese dalle presidenziali Usa, lo storico sciopero proclamato dai lavoratori portuali della costa orientale statunitense – il primo dal 1977 – rischia di avere forti ripercussioni sia sulla stessa economia americana che oltreoceano. (Avvenire)
I porti sono un fattore chiave per far girare le economie del mondo. Sono ancora ben limpidi i ricordi dei problemi creati alle catene di approvvigionamento internazionali dagli attacchi dei miliziani Houthi nel Mar Rosso, senza contare l’imbuto delle forniture creatosi nel post Covid. (FIRSTonline)
Lo sciopero interessa 36 porti, il primo del sindacato dal 1977. Questo per la carenza di merci che è dietro l’angolo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Europa. Con lo sciopero, ogni settimana, si stima che a livello mondiale saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali. (Primocanale)
“Esportatori e spedizionieri guardano con estrema preoccupazione alla situazione che da oggi bloccherà i porti della costa Est e del Golfo del Messico. Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Europa. (shippingitaly.it)