Open Arms, la Lega in piazza rivendica i porti chiusi. Ma in aula Bongiorno racconta un'altra storia

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Fanpage.it INTERNO

Open Arms, la Lega in piazza rivendica i porti chiusi. Ma in aula Bongiorno racconta un’altra storia A Palermo, durante l’udienza del processo Open Arms dedicata all’arringa difensiva in favore di Matteo Salvini, si è svolto un sit in della Lega. Le tesi portate avanti dalla piazza leghista e dall’avvocata Bongiorno in aula, però, sono state molto diverse: da una parte la difesa dei confini, dall’altra l’idea che invece fosse stata la nave Ong a rifiutare lo sbarco, nonostante le moltissime offerte dell’Italia. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre fonti

Al termine dell'udienza di oggi, Salvini in un video annuncia la sentenza in arrivo il 20 dicembre PALERMO – “Il 20 dicembre, il venerdì prima di Natale, scoprirò se per i giudici di Palermo sono colpevole di sequestro di persona perché ho bloccato gli sbarchi clandestini o se sono semplicemente una persona che ha fatto il suo lavoro, ha difeso il suo Paese”. (Dire)

Ma manca ancora l’ultimo atto, quello che l’avvocata e senatrice leghista riserva alle conclusioni della sua arringa. Ed è lei stessa a servirsi della metafora quando ormai i fogli si sono esauriti come granelli: il giorno della difesa nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo è quasi finito. (Il Dubbio)

Che l’arringa in difesa di Matteo Salvini (imputato di rifiuto di atti d’ufficio e sequestro di persona, per il quale i pubblici ministeri hanno chiesto la condanna a sei anni di pena) sia soprattutto un atto d’accusa contro Open Arms (l’organizzazione non governativa spagnola che recupera migranti in mare, parte civile nel processo) si capisce dalle prime battute dell’intervento di Giulia Bongiorno. (Corriere Roma)

Open Arms: chi attacca i pm e chi resta defilato. La piazza in ordine sparso della Lega

La voce, per tutta la mattina, tiene banco nella piazza semivuota mentre in sottofondo si sente la voce di Giulia Bongiorno leggere in diretta dall… Di certo c’è soltanto che la deputazione nazionale intervenuta a sostegno di Matteo Salvini nel giorno dell’arringa difensiva di Giulia Bongiorno, non ha pagato la cena. (La Repubblica)

Francesco Petrelli, presidente dell’Unione Camere Penali, nella sua arringa in difesa di Salvini l’avvocata Giulia Bongiorno ha detto che nel caso Open Arms "non bisogna considerare solo gli interessi dei migranti e di ritenere l’interesse pubblico estraneo al procedimento di accoglienza" e che "il migrante non ha uno stato di libertà assoluta ma parziale: una porzione l’ha lasciata a casa". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Due piccoli gazebo, quasi invisibili e poco appariscenti con qualche manifesto e nulla più, in uno spicchio di una piazza (Politeama) enorme, popolata nel momento di massima affluenza da non più di 200 persone, compresi giornalisti in gran quantità e uomini delle forze dell’ordine. (Corriere della Sera)