Mille giorni di guerra: la decisione di Biden e cosa può succedere adesso

Mille giorni di guerra: la decisione di Biden e cosa può succedere adesso
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Corriere TV ESTERI

Mille giorni di guerra. Dal 24 febbraio 2022 quando i russi attaccano l'Ucraina. Il video girato in piazza Maidan, luogo iconico per la memoria dei morti. Ogni bandiera rappresenta un militare caduto. «Qui riposa l'Ucraina che ha combattuto contro l'invasione», dichiara l'inviato Cremonesi. Intanto dagli Stati Uniti è arrivato l'ok all'uso di armi a lungo raggio in territorio russo: «Gli ucraini vorrebbero usare il Kursk come partita di scambio in caso di trattativa», spiega Cremonesi. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

Nuovi o consolidati partenariati militari si rinsaldano ogni giorno tra opposte alleanze e la pace sembra essere sempre più lontana. (giornalesm.com)

Sono ben sedici i bambini che ogni settimana, in Ucraina, perdono la vita o rimangono feriti. Il drammatico dato, diffuso dalle Nazioni Unite, arriva al culmine di mille giorni di combattimento: dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina sono stati almeno 659 i bambini uccisi e 1.747 quelli feriti. (LA NOTIZIA)

"Grazie per aver sostenuto l'Ucraina, grazie per aver garantito che nessuno di questi 1000 giorni di guerra sia diventato un giorno di tradimento dei nostri valori europei condivisi, che non sono solo a parole ma, trasformati in azioni, proteggono la vita della gente. (il Giornale)

La grande illusione della vittoria su Putin ha trascinato nel baratro Kiev e l’Europa

Come vive oggi il popolo ucraino? «Sono mille giorni che l'Ucraina resiste, mille giorni che il popolo ucraino combatte contro uno dei più grandi eserciti del mondo, pagando un prezzo altissimo. Mille giorni di guerra. (ilmattino.it)

"La guerra aggressiva più vasta nel continente europeo d… (L'HuffPost)

Il caso è grave: mille giorni di inutile guerra. Quando si sono pronunciate queste poche sillabe, e intanto in Ucraina uomini e cose si rarefanno, appassiscono, cadono a pezzi, si è detto tutto, si è risposto a tutto e la vittoria non è nemmeno più una speranza. (La Stampa)