La nuova Siria costringe tutti a rimettersi in gioco, anche l'Ue (di P. Fassino)
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L'abbattimento della sanguinaria dittatura della famiglia Assad e i rivolgimenti che hanno investito la Siria vanno molto al di là dei confini di quel Paese, incidendo profondamente negli assetti politici della regione e di più vasti equilibri internazionali. Il rovesciamento del regime innesca in primo luogo un ulteriore profondo cambiamento nella geografia politica del Medio Oriente: piegati Hamas e Hezbollah, la caduta del regime siriano segna l'ulteriore disfacimento di quel fronte islamico radicale che per decenni ha rappresentato un costante fattore di destabilizzazione del Medio Oriente. (L'HuffPost)
Ne parlano anche altri media
Con la fuga di Bashar al-Assad, si reitera lo sbaglio fatto con Saddam Hussein e Muhammar Gheddafi: esultare per il dittatore caduto. Purtroppo non si può misurare il mondo con un metro ormai inservibile. (Panorama)
Dopo la conquista di Damasco da parte dei ribelli islamisti dell’Hts e la fuga di Bashar al-Assad a Mosca, ecco come cerca di rinascere un paese dilaniato da conflitti interni e crisi economica profonda (Il Sole 24 ORE)
Di: Riccardo Cristiano (SettimanaNews)
Quello però non è un giorno come un altro e ben prima dell'alba i vicini della residenza presidenziale balzano giù dal letto spaventati da un insolito baccano. L’8 dicembre scorso i residenti dell’elegante e tranquillo quartiere di al-Maliki a Damasco non si aspettavano di essere svegliati nel cuore della notte dalle urla dei soldati. (il Giornale)
SIRIA: CONSIDERAZIONI (MILITARI) CONCLUSIVE Chi ha avuto modo di seguire i miei precedenti articoli avrà notato come in passato io abbia più volte fatto riferimento al “collasso” di un esercito a seguito di una serie di eventi sfavorevoli durante il conflitto, e a come questo possa in particolare essere indotto da un’azione avversaria orientata appunto “al nemico”. (Nuovo Giornale Nazionale)
Il regime del partito Baath e di Assad in Siria sembra essere finalmente finito dopo cinquantaquattro anni, ma non certo grazie ad una rivoluzione popolare. L’uscita di scena di Assad e la smobilitazione dell’esercito ‘regolare’ siriano è avvenuta infatti in modo evidentemente concordato tra le principali potenze mondiali. (piacenzasera.it)