Dakar 2025, Sanders (Ktm) vince la prima tappa fra le moto davanti a Brabec (Honda) e Branch (Hero). Lucci primo italiano, 21^
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BISHA – Dopo essersi aggiudicato il prologo, l'australiano Daniel Sanders, il miglior debuttante del 2021 quando si classificò quarto assoluto, ha vinto la prima tappa dalla Dakar 2025 riservata alle moto. In sella alla propria Ktm della scuderia ufficiale supportata dalla Red Bull, il 30enne di downunder ha coperto i quasi 500 chilometri della giornata di venerdì in poco meno di 4 ore e 41 minuti e mezzo. (Il Messaggero - Motori)
La notizia riportata su altri media
Il pilota a bordo delll’MM Technology, affiancato da Tomasek e Svanda, è ripartito questa mattina dal posizionamento BPC, mantenendo la testa della gara fino al chilometro 782 quando, a causa di una sbavatura, ha subito il ritorno di Loprais, passatogli davanti. (OA Sport)
BISHA – La Dakar 2025 delle moto è ancora all'insegna di Daniel Sanders, il centauro della Ktm che si era imposto nel simbolico prologo e nella molto meno virtuale prima frazione. (Il Messaggero - Motori)
Ha fatto suoi il prologo, la prima e anche la seconda tappa, la temuta frazione “maratona”. BISHA – Daniel Sanders (Ktm), ancora lui. (Il Messaggero - Motori)
Sanders resta al comando dopo la seconda giornata di gara della Dakar, ma si tratta soltanto della prima metà della seconda tappa. Quello che gli organizzatori definiscono 48h Chrono Stage infatti è una tappa articolata su due giornate, nuovamente con partenza e arrivo a Bisha. (inSella)
La Dakar 2025 è entrata nel vivo con la seconda tappa, una delle prove più complesse e temute dell’intero percorso: la “48h Chrono”. Questa sfida estrema prevede quasi 1000 km da completare in due giorni con 6 checkpoint, ciascuno associato a una “zona di riposo, brevi pause e pochissimo tempo per la manutenzione dei veicoli. (Rallyssimo)
990 chilometri da coprire in due giorni È scaduto il tempo, moto e auto devono raggiungere le break zone in conformità con lo sviluppo della gara ed il proprio stato di avanzamento. I più veloci avevano la possibilità di raggiungere l’avamposto più avanzato, quello del KM 662. (Moto.it)