Perché Israele attacca la forza Unifil?

Perché Israele attacca la forza Unifil?
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Più informazioni:
Corriere della Sera INTERNO

Come nell’intervento internazionale in Afghanistan, anche per la missione dell’Onu in Libano spiccano più i fallimenti rispetto ai successi. Ma com’è successo in Afghanistan se i soldati internazionali dovessero ritirarsi la situazione per il Paese diventerebbe tragica. Ciò che non ha fatto la missione Unifil in Libano è evidente. Primo, non è riuscita ad assistere le forze armate libanesi nel ristabilire il controllo del territorio. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Protesta formale dell'Italia con Israele dopo che il quartier generale e due basi italiane dell'Unifil nel sud del Libano sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito di Tev Aviv. (Adnkronos)

Il vertice della missione Unifil interpreta in un solo modo il crescendo di atti ostili che da una settimana bersaglia i soldati dell’Onu schierati sulla Linea Blu tracciata dalla costa alle alture del Golan: gli israeliani vogliono «costringerla a ritirarsi» per non avere «testimoni scomodi». (la Repubblica)

Una serie di sospetti attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen ha preso di mira una nave nel Mar Rosso. La nave è stata colpita per la prima volta giovedì da un proiettile che ha danneggiato l’imbarcazione ma non ha innescato alcun incendio e non ha causato feriti. (Il Sole 24 ORE)

Crosetto: atti ostili potrebbero costituire crimini di guerra

«Sono stati colpiti mezzi e telecamere di sicurezza, ma nessun italiano è coinvolto nell'attacco. «Non si tratta di un errore né di un incidente quindi abbiamo bisogno di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili». (ilmessaggero.it)

"Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane contro la base Unp 131 potrebbero costituire crimini di guerra e sicuramente rappresentano delle gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale umanitario. (La Stampa)

"Gli atti ostili compiuti potrebbero costituire crimini di guerra". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto in una conferenza stampa dalla sala stampa di Palazzo Chigi, a Roma in merito a quanto accaduto alla missione Unifil in Libano (QUOTIDIANO NAZIONALE)