Cecilia Sala, ecco le accuse contro l'iraniano fermato a Malpensa: c'è lui dietro all'arresto?
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Pietro Senaldi 29 dicembre 2024 Una spia, un uomo al servizio delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane, un finto imprenditore che da almeno dieci anni lavora per il regime degli ayatollah, cliente principale, se non unico, della San’at Danesh Rahpooyab Afklak (Sdra), la società informatica che lui ha fondato nel 2011 a Teheran, a soli 25 anni. Colui che ha assemblato il sistema di navigazione che permette alla dittatura islamica di dirigere i propri missili contro obiettivi sensibili occidentali: lo ha piratato negli Stati Uniti e lo ha venduto in Iran. (Liberoquotidiano.it)
Su altre fonti
Poi verrà affrontata la richiesta di estradizione negli Stati Uniti: "I magistrati la stanno valutando", si è limitato a dire il ministro degli Esteri Tajani, che cita le procedure ma non scopre altre carte. (TGR Lombardia)
È per questo qualsiasi ipotesi viene vagliata, compresa quella di uno scambio triangolare come già avvenuto in diversi altri casi: la liberazione di prigionieri iraniani in altri Paesi, che potrebbero rientrare a Teheran solo dopo la liberazione della reporter romana. (ilmessaggero.it)
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L’arresto della giornalista «arriva dopo che un cittadino iraniano è stato arrestato in Italia il 16 dicembre per contrabbando di componenti di droni». È l’appello lanciato da un portavoce del Dipartimento di Stato americano a “La Repubblica”. (ilmessaggero.it)
Il difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano bloccato il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana all'aeroporto milanese di Malpensa, presenta istanza per chiedere gli arresti domiciliari. (Tiscali Notizie)
Uno dei giovani iraniani che si infiltra in Occidente con l'obiettivo di migliorare le sue capacità e la missione di mettere in piedi società di copertura per fare arrivare tecnologia sensibile e sanzionata agli ayatollah (il Giornale)