Estradizione di Abedini servono almeno due mesi. Il ruolo del Guardasigilli Nordio

Estradizione di Abedini servono almeno due mesi. Il ruolo del Guardasigilli Nordio
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la Repubblica INTERNO

ROMA — Serviranno non meno di due mesi perché la Corte di appello di Milano decida sull’estradizione di Mohammad Abedini Najafabadi. Ma l’Iran aspetta dall’Italia segnali molto prima: il governo di Teheran non ha nascosto ieri all’ambasciatrice Paola Amadei che vedrebbe come un gesto di grande attenzione la concessione degli arresti domiciliari che nelle prossime ore l’avvocato di Najafabadi, Alf… (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

È per questo qualsiasi ipotesi viene vagliata, compresa quella di uno scambio triangolare come già avvenuto in diversi altri casi: la liberazione di prigionieri iraniani in altri Paesi, che potrebbero rientrare a Teheran solo dopo la liberazione della reporter romana. (Giornale di Sicilia)

Nelle prossime ore, il difensore di Mohamed Abedini depositerà la richiesta di arresti domiciliari In Italia, respingendo l'accusa degli americani di aver fornito tecnologia per il drone che ha ucciso tre loro militari. (TGR Lombardia)

Una storia classica che sembra ritagliarsi al profilo di Mohamed Abedini Najafabadi, 38 anni, iraniano finito in manette il 16 dicembre a Malpensa su mandato di cattura Usa. Il caso è legato all'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, il 19 dicembre, che suona come una «rappresaglia» di Teheran (il Giornale)

Cecilia Sala, ecco le accuse contro l'iraniano fermato a Malpensa: c'è lui dietro all'arresto?

Battere qualsiasi strada per liberare Cecilia Sala è l'imperativo del governo fin dal suo arresto lo scorso 19 dicembre in Iran, dove da allora è detenuta nel carcere di Evin. (ilmessaggero.it)

Ma l’inizio del nuovo anno vedrà la quinta sezione penale di corte d’Appello di Milano, specializzata in materia di estradizione, di nuovo affrontare un procedimento, quello del trentottenne iraniano Mohammad Abedini-Najafabadi, connotato da forti risvolti diplomatici e politici. (La Stampa)

Una spia, un uomo al servizio delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane, un finto imprenditore che da almeno dieci anni lavora per il regime degli ayatollah, cliente principale, se non unico, della San’at Danesh Rahpooyab Afklak (Sdra), la società informatica che lui ha fondato nel 2011 a Teheran, a soli 25 anni. (Liberoquotidiano.it)